La Russia è diventata il principale fornitore di petrolio alla Cina

Agenzia askanews ESTERI

Lunedì 20 giugno 2022 - 11:10. La Russia è diventata il principale fornitore di petrolio alla Cina. Ha scavalcato l'Arabia Saudita. CONDIVIDI SU:. . . . . . . . . . . Roma, 20 giu.

(askanews) – La Russia ha sostituito l’Arabia Saudita come principale fornitore di petrolio greggio alla Cina a maggio.

Le raffinerie cinesi infatti, scrive Ria Novosti citando dati Bloomberg, hanno comprato carburante a basso costo sanzionato dai paesi occidentali. (Agenzia askanews)

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La Russia si arricchisce. L’Europa pensava di affamare la Russia con le dure sanzioni per punirla della aggressione brutale all’Ucraina. La Russia non teme le sanzioni occidentali ed anzi scalza l’Arabia Saudita nel suo ruolo di principale fornitore della Cina per quanto concerne il petrolio (iLoveTrading)

Finora, la Russia ha potuto fare il bello e il cattivo tempo su gas e petrolio, spalleggiata da Cina e India per mero interesse. Rimpiazzare l’Europa con Cina e India sul petrolio sarà semplice, anche senza puntare su ulteriori mercati di sbocco. (InvestireOggi.it)

3) Qualifica, infine, il difficile equilibrio che su scala geopolitica la Cina si trova a dover gestire. Si tratta di una fornitura di quasi due milioni di barili al giorno, il 55% in più rispetto a un anno fa e di circa un quarto superiore rispetto ad aprile, quando erano 1,59 milioni. (Quotidiano del Sud)

Quelle dell'Arabia Saudita sono scese a 1,84 milioni di barili da 2,17 milioni di aprile. si è attestato a maggio a 10,8 milioni di barili al giorno, in crescita di quasi il 12% rispetto alla media del 2021 di 10,3 milioni (Finanza Repubblica)

I due Paesi cercano di ricucire i legami dopo anni di tensioni aggravate dopo l’omicidio del giornalista Jamal Khasshoggi presso il consolato saudita a Istanbul. Leggi anche: Erdogan visita l’Arabia Saudita nel tentativo di ricucire i legami (Periodico Daily)

La fame di energia dei due giganti asiatici, Cina e India, sta consentendo alla Russia di resistere alle sanzioni economiche imposte dall’Occidente e dai suoi alleati, prolungando sine die la guerra in corso in Ucraina. (Tempi.it)