Associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio. 11 arresti

Alqamah INTERNO

Nella mattinata odierna, nelle provincie di Trapani, Palermo, Como e Rimini, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani, congiuntamente ai militari del Nucleo Investigativo di Palermo e supportati in fase esecutiva da personale dell’Arma territorialmente competente, hanno dato esecuzione a un’ordinanza in materia di misure cautelari personali emessa dal Tribunale di Palermo nei confronti 11 persone (di cui sei destinatarie della custodia cautelare in carcere e cinque della misura degli arresti domiciliari) indagati, a vario titolo (unitamente ad altre 12 persone destinatarie di informazioni di garanzia), in concorso fra loro, dei reati di associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio. (Alqamah)

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Le mani di Cosa nostra di Trapani e Palermo sulla grande distribuzione e sull’energia. Associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio sono i reati contestati nell’operazione che ha portato a undici arresti e che e’ scattata nelle provincie di Trapani, Palermo, Como e Rimini (il Fatto Nisseno)

Sarebbero stati questi, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, gli affari su cui avrebbe puntato la famiglia mafiosa di Salemi. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

Sono finiti in carcere Andrea Angelo, 46 anni di Salemi; Bartolomeo Anzalone, 59 anni di Palermo; Giovanni Onofrio Beltrallo, 57 anni di Campobello di Mazara; Vincenzo Antonio Lo , 62 anni di Carini; Leonardo Palmeri, 66 anni di Palermo, Francesco Paolo Palmeri, 62 anni di Palermo. (Tp24)

Il primo dopo tredici anni di carcere, una volta tornato libero nel 2019, si è rimesso al servizio di cosa nostra, a gestire affari e denaro, diventando anche l'uomo di collegamento con la 'ndragheta degli Strangio. (Giornale di Sicilia)

Si tratta di un imprenditore che per anni ha gestito il tesoro del boss investendo sull'eolico e le energie rinnovabili (LAPRESSE)

Uno dei personaggi chiave dell’indagine è Salvatore Angelo, capomafia di Salemi, già condannato per associazione mafiosa, imprenditore che, secondo gli inquirenti, per anni, avrebbe gestito gli investimenti di Matteo Messina Denaro nelle energie rinnovabili. (CastelvetranoSelinunte.it)