Superbonus, no alla proroga: dal governo stop ad altri fondi. Ma meno vincoli alle cessioni dei crediti

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Il punto principale è l’allargamento della platea di soggetti che possono inserirsi nella catena delle cessioni, attualmente bloccata perché le banche non hanno più “capienza” per accettare ulteriori crediti.

Proprio la limitazione del numero dei passaggi possibili era stata una delle decisioni più rilevanti prese dal governo per mettere sotto controllo il meccanismo delle cessioni.

Offrire una ciambella di salvataggio alle aziende che non riescono più a cedere i crediti fiscali maturati con il superbonus e per questo rischiano anche la propria sopravvivenza. (ilmattino.it)

Su altre fonti

In ogni caso ad andarci di mezzo saranno quelle persone che a causa di tante truffe perderanno i sostegni Il problema è il solito: si sono esaurite le coperture e Draghi non intende più scucire un euro. (LA NOTIZIA)

Uno dei pretesti per lo strappo che potrebbe utilizzare il Movimento Cinque Stelle, come ricorda Domani, è proprio questo: la sospensione del Superbonus. Insomma la misura "bandiera" dei Cinque Stelle, dopo il reddito di cittadinanza, diventa un perno importante per la sopravvivenza della maggioranza. (Liberoquotidiano.it)

Lo afferma Luca Frare, presidente di CNA territoriale di Treviso, commentando la notizia uscita sui media secondo cui il Governo non sarebbe più disposto a prorogare la misura per mancanza di soldi. «Chi ha creduto e investito nel superbonus non va ora lasciato con il “cerino in mano” – ribadisce il presidente di CNA Treviso -. (TrevisoToday)

Quanto sono aumentati i prezzi dell'edilizia a causa del superbonus 110% Usando i bollettini mensili sulle asseverazioni, Wired ha provato a calcolare l'impatto per condomini, case indipendenti o villette a schiera. (Wired Italia)

Infatti grazie al 110 oggi molte abitazioni sono meno energivore e una recente ricerca ha calcolato che se riuscissimo ad efficientare tutte le strutture che ne hanno bisogno riusciremo a raggiungere un risparmio energetico del 70%. (Il Mattino di Padova)

“Non si può fermare la macchina così, in una situazione già critica di per sé”, commenta Pino Comanzo, presidente di Cna Costruzioni Toscana. “Nel nostro Paese, se si parla del settore edile, il 50% delle imprese arriva a due dipendenti, il 75% arriva a cinque (LA NAZIONE)