Roccella contestata, chi è la ministra del governo Meloni: dal giornalismo alla politica, la sua storia

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Aria di contestazione, da parte di alcuni giovani, agli Stati generali della Natalità in corso a Roma all'indirizzo della ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella che non gli hanno permesso di concludere il suo discorso sul tema della natalità e non solo. Ecco chi Eugenia Roccella, la ministra delle pari opportunità con un passato nel giornalismo. Roccella contestata da studenti agli Stati della natalità rinuncia all’intervento: «Questa è censura vera, altro che fascismo» (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

-, la 'grande stampa' e la 'stampa militante' che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l'atto di censura che questa mattina mi ha impedito di parlare agli Stati generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità per svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai contestatori-censori e interloquire con loro". (L'HuffPost)

"Questo Paese deve stare attento perché sta prendendo delle derive pericolose" dice dal palco degli Stati generali della natalità ROMA – “Impedire agli altri di parlare è la cosa peggiore che possa succedere in democrazia. (Dire)

Lo slogan dei manifestanti: "Sul mio corpo decido io" (LAPRESSE)

La ministra della Famiglia Eugenia Roccella è stata contestata in apertura degli Stati generali della natalità al via oggi, giovedì 9 maggio, a Roma. Al momento del suo intervento in platea si sono alzati fischi, cartelli e cori: “Sul mio corpo decido io” lo slogan, con la risposta di Roccella che si è detta “d’accordo, è proprio quello che diciamo”. (Virgilio Notizie)

Un gruppo di studentesse e studenti, nel momento in cui la ministra ha preso la parola, hanno sollevato dei cartelli con la scritta "Sul mio corpo decido io", chiaro riferimento alla questione del diritto all'aborto messo in discussione dalle politiche del governo, e scandendo degli slogano le hanno impedito di parlare. (Tiscali Notizie)

"Vergogna, vergogna!", hanno urlato alcuni giovani dalla platea appena la ministra ha preso la parola, esponendo alcuni cartelli. Una di loro è poi stata invitata a salire sul palco: "Sui nostri corpi, decidiamo noi", ha detto leggendo un comunicato. (Adnkronos)