Le crisi Air Italy e Alitalia spingono allo sciopero nazionale del settore

Corriere della Sera ECONOMIA

Terza azione di sciopero nazionale di 24 ore di tutto il personale dipendente delle società del trasporto aereo per martedì 25 febbraio.

Un primo sciopero nazionale di quattro ore era già stato indetto lo scorso 26 luglio e un secondo il 25 novembre.

Non solo Air Italy ma anche la situazione di Alitalia resta complessa.

Sono circa 1.400 i dipendenti di Air Italy che rischiano di perdere il posto con l’avvio della procedura di liquidazione della società. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Alla base della protesta – proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo – vi è la “grave crisi che imperversa nel settore e il proliferare di situazioni di pesante disagio industriale”, su tutte Air Italy e Alitalia ma anche il nodo dell’annullamento del finanziamento del Fondo di solidarietà del trasporto aereo che contribuisce ad integrare i redditi dei lavoratori posti in ammortizzatore sociale. (QuiFinanza)

Una prima azione di sciopero nazionale di quattro ore era stata proclamata lo scorso 26 luglio 2019, e una seconda azione di sciopero il 25 novembre 2019. (Today)

Il trasporto potrà subire ritardi e cancellazioni per tutto l'arco delle 24 ore. In Toscana in particolare sono previsti due presidi presso gli scali di Firenze e Pisa. (PisaToday)

Una prima azione di sciopero nazionale di quattro ore era stata proclamata lo scorso 26 luglio 2019, e una seconda azione di sciopero il 25 novembre 2019. (Today)

Permane la situazione critica delle compagnie Air Italy e Alitalia, ma nella giornata del 25 febbraio gli oltre 350 voli inizialmente coinvolti nel fermo voleranno. (BolognaToday)

Lo fa sapere la Fit Cisl dopo il fermo invito rivolto a tutte le organizzazioni sindacali e alle associazioni professionali dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali a non effettuate astensioni collettive dal 25 febbraio al 31 marzo 2020. (Corriere della Sera)