Quando non aveva nome il Cielo, mostra di arte contemporanea a Noto

Quando non aveva nome il Cielo, mostra di arte contemporanea a Noto. Condividi su:. Tra le più antiche cosmologie è da annoverare quella assiro babilonese descritta nel poema, appartenente alla biblioteca del re Assurbanipal (VII secolo a.C.

Il critico Antonio Grulli e la scrittrice e curatrice Izabela Anna Morenstimoleranno un dialogo informale sul perché di questa iniziativa.

Questo testo, copia di un’opera più antica databile al 1100 a. (RagusaOggi)

Se ne è parlato anche su altri media

Una piacevole sorpresa è stata la visita del sindaco di Tribano Massimo Cavazzana, da sempre attento agli aspetti legati all’arte ed alla cultura, ma anche alla socialità ed alla crescita della persona. (RovigoOggi.it)

‒ Niccolò Lucarelli È questo che Urara Tsuchiya (Giappone, 1979) vuole mostrare al pubblico, in tutta la sua banalità, ma anche nella sua drammaticità; con questa mostra romana, l’artista capovolge il suo consueto approccio, e dall’edonismo passa a riflettere sull’insostenibile leggerezza dell’essere, dove la memoria impone interrogativi sulle tempeste ormonali dell’amore e la banalità della “ripetizione”, che la lunga quarantena ha drammaticamente imposto all’umanità. (Artribune)

Rinchiusi in casa nei mesi della quarantena gli italiani hanno riscoperto il desiderio di circondarsi di arte e bellezza, per rendere l’ambiente domestico più piacevole. Il valore delle opere contemporanee è cresciuto del 7,5% annuo secondo il Deloitte Art & Finance Report e da marzo sono in aumento le partecipazioni ad aste oltre che gli acquisti di quadri e sculture. (Corriere della Sera)

“Una delle cose che mi faceva felice in Egitto era il cinema”, afferma Nabil nella conversazione con André Aciman riportata in catalogo. Lo sa bene Youssef Nabil (Il Cairo, 1972), costretto a lasciare l’Egitto per inseguire i propri ogni, nel solco di una vena artistica che non avrebbe trovato linfa nel Paese d’origine. (Artribune)

E il revenge spending, sommato alla qualità a cui Il Ponte ci ha straordinariamente abituati, fa segnare un altro punto vincente alla casa d’aste milanese. Ed ecco quindi che Il metro infinito di Mario Merz ha registrato il top price delle due tornate (96.250 euro). (ExibArt)

Una mostra online per raccontare l’amore LGBT+, sia fisico che spirituale, attraverso l’arte: prosegue sino al 20 settembre la collettiva “Pride by your side”, all’interno di Artspace, spazio che la galleria online FMB Art Gallery di Francesco Maria Boni (www. (Senza Linea)