Superbonus 110%, è allarme: 33 mila aziende rischiano il fallimento, 150 mila licenziati

Money.it ECONOMIA

Il quadro è preoccupante e lo Stato deve intervenire in maniera straordinaria per recuperare il valore inizialmente garantito dal superbonus 110%

Cosa vuol dire che per colpa del superbonus 110% 33 mila aziende sono a rischio fallimento?

Tanto che l’Europa ha indicato il modello del superbonus 110% come virtuoso per la transizione ecologica.

Per evitare licenziamenti e fallimenti delle aziende, lo Stato deve intervenire nuovamente sul superbonus 110%, come già ha fatto ben altre 4 volte. (Money.it)

Su altri giornali

Alla crescita del fatturato l'incidenza tende a scendere pur restando rilevante: un'impresa con 750mila euro di ricavi sconta 200mila euro di crediti bloccati. Si troverebbero in questa situazione almeno 60mila imprese artigiane con crediti bloccati per circa 2,6 miliardi di euro. (Liberoquotidiano.it)

Si parla di oltre 5 miliardi di crediti fermi in attesa di una risposta, che non arriva mai. Sono infatti molte le imprese con somme bloccate sul cassetto fiscale, mentre le banche stanno chiudendo e molte hanno già chiuso le piattaforme di cessione. (umbriaON)

La consistenza dei crediti bloccati (circa il 15% del totale) sta mettendo in crisi migliaia di imprese. Per la cessione dei crediti, le imprese della filiera si sono rivolte principalmente alle banche (63,7%), a seguire Poste (22,6%), poi società di intermediazione finanziaria (5,1%) (Reggionline)

Il quadro molto preoccupante deve sollecitare un intervento straordinario da parte dello Stato per scongiurare una gravissima crisi economica e sociale Il responsabile di CNA Costruzioni Abruzzo, Silvio Calice, si appella alle istituzioni. (Rete8)

Cessione del credito, 33.000 le imprese artigiane a rischio fallimento a causa del blocco causato dal susseguirsi di misure anti frode. (Informazione Fiscale)

E’ l’allarme che lancia Cna Massa-Carrara sulla base dei risultati di una indagine che tiene conto dei comparti dell’edilizia, delle costruzioni e dei serramenti. Per la cessione dei crediti, le imprese della filiera si sono rivolte principalmente alle banche (63,7%), a seguire Poste (22,6%), poi società di intermediazione finanziaria (5,1%) (La Voce Apuana)