Sud Corea: morto l'ex dittatore Chun Doo-Hwan, il “macellaio di Gwangju”

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Chun, che non si è mai scusato per il suo operato, è stato l'ultimo a morire tra i tre presidenti generali militari della Corea del Sud

L'ex dittatore però è stato graziato nel 1997 in un gesto di riconciliazione, poco dopo che Kim Dae-jung, un ex dissidente che una volta la giunta militare di Chun aveva condannato a morte, era stato eletto presidente.

È morto Chun Doo-hwan, l'ex dittatore militare della Corea del Sud. (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

A confermare la notizia è l’agenzia di polizia nazionale. Non si è mai scusato per il proprio operato (Il Fatto Quotidiano)

Nel 1980 fu responsabile della violenta repressione delle manifestazioni che chiedevano maggior democrazia. Fu protagonista del colpo di Stato del 1979 e l’esecuzione dell’allora presidente Park Chung-Hee di cui prese il posto. (Repubblica TV)

Nel 1979 guidò un golpe militare e l'anno dopo represse nel sangue le manifestazioni che chiedevano democrazia. Il "macellaio di Gwangju" Chun Doo-hwan, il presidente che governò la Corea del Sud negli anni '80, si è spento oggi alle 8.40 nella sua casa di Seul. (Sky Tg24)

E’ morto, a 90 anni, Chun Doo-hwan, meglio conosciuto come il “carnefice di Gwangiù”, dittatore della Corea del Sud in carica dal 1980 al 1988. Miracolosamente illeso dopo un attentato in Myanmar, perpetrato dai servizi segreti della Corea del Nord, nel 1996 il generale Chun Doo-hwan, era stato condannato a morte per alto tradimento e successivamente liberato grazie a un indulto presidenziale (Radio RTM Modica)

Il bilancio ufficiale delle vittime e dei dispersi a Gwangju è di circa 200, ma gli attivisti dicono che il numero potrebbe essere tre volte più alto L’ex dittatore sudcoreano Chun Doo-hwan, che ha governato il Paese con il pugno di ferro mettendo a tacere tutta l’opposizione politica, è morto oggi all’età di 90 anni. (Corriere del Ticino)

Ex uomo forte dell'esercito, prese il potere con un colpo di stato del 1979. Continua l’afflusso di visitatori alla camera ardente dell’ex presidente della Corea del Sud Chun Doo-hwan, morto martedì per un attacco di cuore nella sua casa di Seul. (LaPresse)