Gli USA mettono in allerta l’Italia dal 5G di Huawei, che intanto guarda i SoC Snapdragon

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Si ritorna ai processori Snapdragon?

Secondo alcune fonti, Ping “spera che il governo USA possa riconsiderare la sua politica e se il governo degli Stati Uniti lo consente, siamo ancora disposti ad acquistare prodotti da aziende statunitensi“.

Il 5G di Huawei è troppo pericoloso. Infatti secondo il sottosegretario americano Keith Krach “Huawei è un venditore non sicuro e ad alto rischio“, e sarebbe più prudente volgere il proprio sguardo a compagnie come Nokia o Ericsson per quanto riguarda il 5G. (TuttoAndroid.net)

Se ne è parlato anche su altri giornali

LA QUESTIONE SICUREZZA. Quello della sicurezza dell’hardware è “un tema complesso sul quale abbiamo avuto richieste dagli operatori a seguito di notifiche che abbiamo ricevuto”, precisa De Vecchis. IL CONFRONTO GEOPOLITICO. (Yahoo Finanza)

A rivelarlo è stato il Presidente di Huawei Italia, Luigi De Vecchis. Ecco le parole del Presidente di Huawei Italia Luigi De Vecchis in merito alla trasparenza. (GizChina.it )

Questa minoranza cinese infatti è stata tristemente deportata nei campi di rieducazione Gli Stati Uniti sostengo inoltre che Huawei sia coinvolta insieme al governo cinese in alcuni casi di abuso dei diritti umani; nello specifico quelli perpetrati sui musulmani uiguri. (Tecnoandroid)

L’ex ministro ha analizzato che sarebbe impossibile alterare le catene di approvvigionamento per conformarsi alla teoria della circolazione di Xi e che è improbabile che la Cina «abbia successo nell’ottenere vantaggi tecnologici». (epochtimes.it)

Noi supponiamo che si voglia impedire a Huawei di acquistare chip, principalmente per le telecomunicazioni con smartphone e per le stazioni telefoniche. Attualmente è vietato dagli Stati Uniti, ma questo attrito ovviamente accelererà una decisione della Cina in questo senso. (Morningstar)

Nel dettaglio, la branch tricolore di Huawei ha realizzato utili saliti fra 2018 e 2019 da 25,1 a 30,2 milioni, ma a fronte di ricavi per 1,31 miliardi scesi del 17% (266 milioni in meno), con -22% nella voce “ricavi per la vendita di beni” (1,099 miliardi di euro). (Il Sole 24 ORE)