L'altolà dei balneari: "O il governo interviene oppure siamo pronti a chiudere le spiagge"

LA NAZIONE INTERNO

– La battaglia dei balneari per chiedere a un governo, definito più volte "amico", di approvare al più presto una legge che dia certezze al settore fa prendere alle associazioni del comparto due strade differenti nella giornata di mobilitazione ieri a Roma. Da una parte una grande manifestazione a piazza Santi Apostoli, organizzata da Sib e Fiba con migliaia di lavoratori e concessionari degli stabilimenti insieme ai sindaci dei territori, arrivati da tutta Italia (LA NAZIONE)

Su altre fonti

Tutti in ordine sparso, tra Veneto e Friuli, la più lunga spiaggia d’Italia, con una prevalenza di proroghe per salvare la stagione turistica che va a cominciare e con un appello pressante al governo, che non si decide a varare il regolamento per le gare chieste dall’Unione Europea. (Il Fatto Quotidiano)

Nonostante la presenza delle troupe di tutte le principali reti televisive, che hanno realizzato lunghe riprese e interviste, non un solo servizio significativo è andato in onda sui telegiornali nazionali. (Mondo Balneare)

«La manifestazione dei balneari a Roma ha visto una grandissima partecipazione degli operatori di tutta Italia, nonostante lo sciopero generale abbia messo in difficoltà molte delegazioni. Una dimostrazione straordinaria di grande unitarietà e compattezza per chiedere al governo di legiferare, nel più breve tempo possibile, al fine di mettere ordine e ridare certezze al comparto». (Mondo Balneare)

Da Numana a Senigallia, passando per Ancona e Falconara. Almeno un terzo dalla provincia dorica. (il Resto del Carlino)

Vicino agli imprenditori balneari che ieri sono scesi in piazza anche Riccardo Megale (Lega), assessore al Turismo del Comune di Grosseto. "Sono certo che il Governo stia lavorando per risolvere il nodo dei balneari – afferma Megale –, ma comprendo l’esasperazione degli imprenditori e la loro decisione di scendere in piazza a Roma". (LA NAZIONE)

Un’attività che nessuno aveva mai svolto prima e che deve essere completata, ma che già oggi dimostra la non scarsità della risorsa naturale e la disponibilità di nuove aree da assegnare in concessione per portare sviluppo e crescita alla nostra industria turistica». (Mondo Balneare)