Spiagge italiane in pericolo: balneari pronti a chiudere per protesta

La stagione balneare 2024 non ha avuto inizio sulle coste, ma nelle strade di Roma. Migliaia di lavoratori del settore balneare hanno manifestato per protestare contro i ritardi nell'approvazione di una legge che potrebbe dare certezza al loro settore.

Tuttavia, la comunità dei balneari è divisa.

Protesta a Roma

Da una parte, Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno radunato imprese da tutta Italia, lamentando l'assenza del Governo al loro fianco.

Si contano ormai 7mila stabilimenti nel Paese, in crescita del 25% dal 2013. Anche partecipanti da Catanzaro e dalla Calabria erano presenti a Roma per la manifestazione di protesta.

La questione delle concessioni

La questione centrale riguarda le concessioni sul demanio marittimo, un problema che interessa tutti i territori costieri.

Negli scorsi mesi, l'amministrazione comunale si è impegnata a delineare un percorso operativo che potesse bilanciare le aspettative dei gestori con il panorama di disposizioni nazionali e comunitarie che si intrecciano sulla materia, causando incertezze e confusione.

La direttiva Bolkestein

La direttiva Bolkestein dell'Ue ha stabilito la messa a bando delle concessioni a fine anno.

Tuttavia, non ci sono ancora i decreti attuativi per le gare. Questo è un fatto molto grave, soprattutto considerando che l'Unione europea cinque mesi fa aveva chiesto all'Italia come intendeva gestire questa partita, ma ancora non ha avuto una risposta da Roma.

Oltre 400 operatori balneari dell’Emilia-Romagna hanno manifestato a Roma assieme a 5mila colleghi provenienti da tutta Italia.

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