Conti pubblici: Unimpresa, 435 miliardi debito da rinnovare entro 2023

Il Giornale delle PMI ECONOMIA

Quasi 100 miliardi di euro a partire da oggi, 26 settembre, fino al termine dell’anno e altri 335 miliardi nel 2023, per un totale di 435 miliardi. È l’ammontare dei titoli di Stato in scadenza che il nuovo governo dovrà rimborsare e poi rinnovare, con nuove emissioni, tra bot, btp, cct e ctz. In totale, i titoli di Stato in circolazione valgono 2.229 miliardi e oltre il 10% di questa cifra va gestito nei primi 15 mesi della prossima legislatura. (Il Giornale delle PMI)

Su altri giornali

Nel terzo trimestre del 2022 le Borse mondiali non hanno di certo brillato. Ma i cali peggiori si sono visti, da luglio al mese di settembre del 2022, per i prezzi dei titoli di Stato. Tra l’inflazione galoppante e le manovre restrittive da parte delle banche centrali, infatti, anche in Italia i BTP, inesorabilmente, hanno prestato il fianco alle vendite. (Proiezioni di borsa)

Lo spread in assestamento, ma non stabile intorno ai 230-250 punti nei prossimi mesi, in attesa che i mercati valutino la composizione della squadra di governo del centrodestra e la legge di bilancio. Cosa succederà allo spread e al debito pubblico con un governo di centrodestra a guida Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia? (Start Magazine)

All’incontro, che si terrà lunedì 3 ottobre 2022 alle ore 9.00, presso la sala caduti di Nassiriya del Senato della Repubblica, interverranno: Angelo DEIANA, Presidente di CONFASSOCIAZIONI; Robert A. (mi-lorenteggio. (MI-LORENTEGGIO.COM – LE ULTIME NOTIZIE DI CRONACA, POLITICA, ANNUNCI, SPORT, FOTO E VIDEO DI MILANO E LA LOMBARDIA)

Lo spread in assestamento, ma non stabile intorno ai 230-250 punti nei prossimi mesi, in attesa che i mercati valutino la composizione della squadra di governo del centrodestra e la legge di bilancio. Cosa succederà allo spread e al debito pubblico con un governo di centrodestra a guida Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia? (Start Magazine)

Lunedì 26 settembre 2022 (agenzia giornalistica opinione)

Il rischio recessione e le banche centrali aggressive fanno salire i rendimenti sulle scadenze corte, anche in Italia. (Milano Finanza)