Antonio Russo , l'ultima morte del lavoro a Napoli nella metropolitana. Vedovo, alla soglia della pensione. Aveva 4 figlie

Antonio Russo , l'ultima morte del lavoro a Napoli nella metropolitana. Vedovo, alla soglia della pensione. Aveva 4 figlie
Positanonews INTERNO

Antonio Russo , l’ultima morte del lavoro a Napoli nella metropolitana. Vedovo, alla soglia della pensione. Aveva 4 figlie. Un incidente nel sottosuolo, all’imbocco della galleria di Poggioreale che dovrà chiudere l’anello della linea 1. Un destino incredibile per la vittima: avrebbe raggiunto l’agognata pensione tra soli quattro mesi. Sono passate le 14 quando l’operaio Antonio Russo, 63 anni, originario di Giugliano, dal cantiere della Sinergo in viale Fulco Ruffo di Calabria – la strada che conduce all’aeroporto di Capodichino – si cala sottoterra e sale sul carrello che dovrà raggiungere la “talpa” che sta scavando il tunnel della metro a Poggioreale. (Positanonews)

Su altri giornali

Gravissimo incidente sul lavoro nel cantiere della metropolitana di Napoli, in Ruffo di Calabria a Capodichino. (Tutto Napoli)

La dinamica dell’incidente è ancora da ricostruire. Continua incessante la conta dei morti sul lavoro in Italia. (Il Fatto Quotidiano)

Poi bisognerà passare all’analisi della messa in sicurezza dei macchinari e dei mezzi di trasporto utilizzati sotto terra. Il primo punto è chiaro: stabilire in quale regime contrattuale lavoravano i tre operai coinvolti nell’incidente di due giorni fa. (ilmattino.it)

Operaio morto nel cantiere della metropolitana a Napoli, Maurizio de Giovanni: «Il mondo del lavoro segue solo il profitto»

È la denuncia mista a dolere e rabbia di Giuseppina Russo, la figlia di Antonio, l’operaio 63enne morto durante i lavori nel canti… (La Repubblica)

Sul mezzo, insieme a lui, c’erano altri due operai. Per motivi da appurare – una delle ipotesi è che ci sia stato un malfunzionamento dei freni del carrello, ma è tutto ancora da verificare – ha perso il controllo del mezzo, che si è scontrato con un altro macchinario. (il manifesto)

Per Maurizio de Giovanni le morti sul lavoro sono come quelle dei migranti in mare: storie di persone nascoste dietro numeri assurdi, che ormai non fanno nemmeno più notizia. De Giovanni, siamo di fronte a nuove schiavitù, di vite senza valore?«Sì, credo che vi sia innanzitutto un serio problema legislativo, con una legge killer sugli appalti perché chi li vince non è poi lo stesso che effettivamente va ad eseguire i lavori, divisi per questioni di profitto tra piccole imprese che non hanno alcuna cautela verso i loro operai, mandati letteralmente al macello. (Corriere della Sera)