I danni causati da sette anni di persecuzione giudiziaria contro chi salva vite in mare

Le persone e la dignità INTERNO

Venerdì, intorno alle 12, il rumore della pioggia battente è stato a lungo sovrastato dalle urla di gioia, dai canti, dagli applausi. Anche le lacrime di commozione facevano rumore per la sentenza di non luogo a procedere per gli equipaggi delle navi delle Ong Jugend Rettet, Save The Children e Medici Senza Frontiere, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Il fatto non sussiste. Punto. (Le persone e la dignità)

La notizia riportata su altri giornali

Pochi se ne ricorderanno, ma l’espressione “taxi del mare” non è stata concepita da esponenti del Centrodestra: l’ha coniata Luigi Di Maio, attualmente inviato con ignote mansioni nel Medio Oriente (scudo umano anti-droni?) per conto dell’Unione Europea. (Liberoquotidiano.it)

L’europarlamentare PD Pietro Bartolo commenta così la decisione del Gup sul Caso Iuventa. “Salvare vite in mare non è reato. (BlogSicilia.it)

TRAPANI – Le Ong protagoniste del processo durato sette anni, che si è appena concluso nella sua fase preliminare a Trapani con la pronuncia del proscioglimento e che vedeva indagati gli equipaggi protagonisti di decine di salvataggi in mare tra il 2016 e il 2017, avranno riconosciuta a Trapani la cittadinanza onoraria. (Livesicilia.it)

La lettura delle 17 pagine di requisitoria del procuratore aggiunto di Trapani, Maurizio Agnello, è illuminante. Il primo passo dell'affondamento del processo sancito venerdì dal giudice dell'udienza preliminare durata due anni, una delle più lunghe della storia giudiziaria italiana. (ilGiornale.it)

Sì, perché molti fanno finta di non vedere che certe azioni incoraggiano i trafficanti di esseri umani, aumentando i loro proventi, esponendo migliaia di disperati a viaggi della speranza che a volte si trasformano in viaggi della morte. (Nicola Porro)

Sette anni e 50 mila ore di intercettazioni telefoniche e ambientali. 15 minuti per decidere che il reato non sussiste. "Ci sono gravi indizi di colpevolezza". Era la tesi accusatoria dell’allora procuratore aggiunto di Trapani. (Taranto Buonasera)