Azovstal, evacuazione o resa? Il video

Adnkronos ESTERI

L'evacuazione, in particolare dei feriti, è documentata dal video diffuso oggi dal ministero della Difesa russo soldati ucraini.

Per Kiev non si tratta di una resa, ma di uno step nell'ambito di uno scambio di prigionieri.

I primi soldati ucraini lasciano l'acciaieria Azovstal a Mariupol.

Anche se il Presidente Volodymir Zelensky aveva anticipato che le trattative per la restituzione dei soldati dell'Azovstal sarebbero state "lunghe e delicate"

Secondo quanto ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, "nelle ultime 24 ore hanno deposto le armi e si sono arresi 265 combattenti ad Azovstal. (Adnkronos)

Su altre fonti

Ovviamente, se venisse approvata questa proposta sarebbe molto incerto il destino dei soldati evacuati da Azovstal. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Interfax citando il sito web del ministero della giustizia russo. (Secolo d'Italia)

Il portavoce del Cremlino aveva garantito che i combattenti della Azovstal sarebbero stati trattati secondo gli standard internazionali. "Sono criminali nazisti - ha detto Vyacheslav Volodin tra gli applausi dell'emiciclo - (Euronews Italiano)

L’Ucraina spera che la diplomazia internazionale aiuti il salvataggio di chi ha resisto a Mariupol per settimane sotto bombardamenti e un soffocante assedio. Anche in questo caso, un possibile ruolo da protagonista potrebbe strapparlo la Turchia, che si è detta disponibile a evacuare o soldi asserragliati nei bunker dell’Azovstal via mare (InsideOver)

La notizia del giorno, l'83/mo dall'inizio del conflitto, resta però la fine della battaglia di Mariupol, dopo la decisione dell'Ucraina di fare evacuare i militari che ancora difendevano l'acciaieria Azovstal. (AGI - Agenzia Italia)

Lo ha detto il leader filo-russo di Donetsk, Denis Pushilin. Lo riporta la Tass (LaPresse)

In verità, l’epopea di Mariupol e degli «eroi», come li definiscono apertamente in Ucraina compreso il presidente Zelensky, non è affatto finita. Ed è adesso il presidente del Parlamento (la Duma), Vyacheslav Volodin, che tende a distinguere tra prigionieri «soldati regolari» e invece volontari della Azov (Corriere della Sera)