La psicologa di Alessia Pifferi al pm: "Non lavorerò mai più in carcere. Sono stata umiliata"

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Si definisce "annientata" e sicura di non volere "mai più" lavorare in un carcere. Questa la posizione di P.G., una delle due psicologhe indagate e perquisite per favoreggiamento e falso ideologico lo scorso 24 gennaio in relazione al processo ad Alessia Pifferi, la donna imputata per l'omicidio pluriaggravato della figlia Diana di quasi 18 mesi. Secondo l'accusa le due psicologhe avrebbero in sostanza aiutato, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico, Alessia Pifferi a ottenere una perizia psichiatrica. (Today.it)

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“L’azione inquirente, per come in questi giorni è stata rappresentata, potrebbe rischiare di compromettere la serenità dei nostri colleghi che operano all’interno del sistema penitenziario, con pregiudizio per un servizio delicato, esercitato con passione, competenza e ben pochi riconoscimenti”: questa la posizione del Consiglio dell’Ordine degli psicologi lombardi, dopo l’avvio dell’inchiesta a … (La Repubblica)

La professionista, 58 anni, è indagata assieme ad una collega per falso e favoreggiamento, perché, secondo l'accusa, avrebbe aiutato Alessia Pifferi, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico al fine di ottenere una perizia psichiatrica. (ilGiornale.it)

Che ha naturalmente coinvolto le due psicologhe del carcere di San Vittore, che, in autonomia, somministrarono dei test alla donna a processo per la morte della figlia e per questo sono al momento sotto indagine. (ilGiornale.it)

Non ha risposto alle domande del pm di Milano Francesco De Tommasi, la psicologa Paola Guerzoni del carcere di San Vittore indagata assieme ad una collega per falso e favoreggiamento, perché, secondo l'accusa, avrebbe in sostanza aiutato, falsificando alcuni atti tra cui un test psicodiagnostico, Alessia Pifferi, a processo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, ad ottenere una perizia psichiatrica. (leggo.it)

Caso Alessia Pifferi, un avvocato beneventano per una delle psicologhe indagate Milano. Interrogata, non ha risposto. Sott'inchiesta anche una sua collega e il difensore imputata (Ottopagine)

Quasi scontata la linea tenuta dalle due professioniste, a maggior ragione di fronte a una accusa che appare “spaccata“ dopo la decisione della pm Rosaria Stagnaro di lasciare l’incarico in polemica con il collega De Tommasi che - sostiene - non l’avrebbe informata sulla tranche d’inchiesta, su cui ad ogni modo non sarebbe stata d’accordo. (IL GIORNO)