Con le crisi nel Mar Rosso e in Medio Oriente il prezzo del petrolio sale ma l’inflazione cala, ecco perché

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

È vero: le tensioni geopolitiche hanno già effetti tangibili, ad esempio gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso frenano i trasporti intercontinentali e quindi gli scambi di beni. Ne risentono le quotazioni di alcune materie prime , come nel caso del greggio, i cui prezzi hanno anche scontato le restrizioni alla produzione in alcuni paesi dell’OPEC+. Ma, sottolinea l’ Ufficio parlamentare di bilancio nella Nota sulla congiuntura di aprile , « al momento le condizioni di domanda debole e le scorte elevate stanno attenuando la trasmissione degli aumenti dei costi sui prezzi ». (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre fonti

Fa sempre paura l’Iran, perché non ci si può dimenticare il secondo shock petrolifero scatenato dalla sua rivoluzione del 1979, come non possiamo scordarci che teoricamente controlla lo stretto di Hormuz. (La Stampa)

Stesso andamento per il Brent: il contratto per giugno quotato sulla piazza di Londra sale dello 0,63% a 90,67 dollari al barile. Stamattina i mercati credono di più ad una possibile risposta di Israele dopo l'attacco dell'Iran e il Wti sale sfiorando gli 86 dollari al barile. (Tiscali Notizie)

4' di lettura Oro al record storico, petrolio sopra 90 dollari al barile, volatilità alle stelle. L’ultima fotografia dei mercati, scattata prima che l’Iran lanciasse droni e missili contro Israele, mostrava già segnali di altissima tensione. (Il Sole 24 ORE)

MILANO – Come reagirà il petrolio al lancio di 300 droni e missili iraniani su Israele del fine settimana? I prezzi della materia prima, già ai massimi da sei mesi e attorno ai 90 dollari al barile sulla qualità Brent e sopra gli 85 dollari per il Wti statunitense, rischiano di impennarsi se la risposta di Teheran al blitz di Israele in Siria genererà una guerra regionale. (la Repubblica)

Almeno quattro miliardi di crescita in meno quest’anno, con un’ulteriore escalation della crisi mediorientale. (ilmessaggero.it)

Il rischio geopolitico, a seguito dell'attacco con droni dell'Iran a Israele, ha portato in alto le quotazioni del greggio, che hanno raggiunto massimi di 92 dollari al barile, per poi ritacciare sui degnali di de-escalation e dopo che il G7 ha fortemente condannato qualsiasi tentativo di alimentare il conflitto. (LA STAMPA Finanza)