L. Bilancio: Accordo a tavolo Mef, 7 mld a Irpef, 1 a Irap

LaPresse INTERNO

Roma, 25 nov.

E’ quanto si apprende al termine dell’incontro

Degli 8 miliardi stanziati al capitolo, 7 dovrebbero essere destinati al taglio dell’Irpef e uno all’Irap.

(LaPresse) – Accordo raggiunto al tavolo Mef-partiti di maggioranza sulle misure per il fisco in manovra.

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«Anche le altre forze politiche, come Pd, Lega e Fi, inizialmente più propense a chiedere interventi sul cuneo contributivo o sulla sola Irap, alla fine sono approdate alle nostre posizioni – spiega il senatore Mario Turco – Scendono da 5 a 4 le aliquote Irpef, con la cancellazione di quella al 41% e con il taglio di 3 punti di quella al 38% che passa al 35%. (La Stampa)

“C’è l’accordo politico ad agire sulle aliquote Irpef. E altrettanto un ragionamento sull’Irap che vede una scelta verticale, partendo dalle 850mila persone fisiche, autonomi e ditte individuali, aggiungendo eventualmente le start up. (L'HuffPost)

La richiesta di aiuto a Mattarella da parte degli operai dell’ex Embraco. I 391 operai dell’Embraco fino a fine gennaio 2022 saranno in cassa integrazione Ma tolte insinuazioni, alcune anche dei lavoratori, il pagamento dei fornitori e le spese della curatela, che ammontano a 700 mila euro, alla fine resteranno solamente 7 mila euro lordi a lavoratore. (Torino Top News)

Al vaglio ci sono la riduzione degli scaglioni Irpef, che passerebbero da cinque a quattro, la rimodulazione delle aliquote, la revisione delle detrazioni per riuscire ad inglobare il bonus da 100 euro (Bonus Renzi e Conte), l’innalzamento per qualche centinaio di euro della no tax area per i pensionati (oggi poco più di 8 mila euro) e per gli autonomi (oggi 4.800 euro), mentre non salirebbe per i lavoratori dipendenti (oggi 8.145 euro). (Sky Tg24)

Il Tesoro siede al tavolo con le forze di maggioranza per fornire le simulazioni di impatto sulle varie ipotesi di intervento. Se anche tutti gli 8 miliardi previsti in manovra per il taglio delle tasse fossero destinati ad abbassare il prelievo sulle retribuzioni, il vantaggio per le tasche del cittadino medio sarebbe quasi impercettibile. (Il Fatto Quotidiano)

Dagli 80 euro di Renzi ai 55 euro di Mario Draghi: si potrebbe sintetizzare così, la riforma fiscale messa in cantiere dal governo con la manovra finanziaria. Una riforma che insiste sul ceto medio con vantaggi progressivi per i redditi fino a 50mila euro che si azzerano gradualmente a quota 75mila euro. (La Stampa)