Andrea Vianello: «Un ictus mi ha tolto la parola»

Ma pure quelle degli affetti, a volte sopite o date per scontate, e che invece possono riempire un intero vocabolario».

Ma l’aspetto interessante, che fa della sua testimonianza una storia da leggere, è che a quelle che già sapeva Vianello ne ha aggiunte di nuove.

«La vicenda che Andrea Vianello si è deciso a raccontare — si legge nelle note di copertina — è la storia di un ictus, del suo ictus.

Quelle che bisogna trovare per continuare a combattere ogni giorno, tutti i giorni, contro gli strascichi dell’evento subito, anche quando è stato superato. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Quando si è svegliato Andrea Vianello non poteva più parlare. Questo libro racconta e dimostra che le parole che Vianello sapeva sono state in qualche modo tutte recuperate. (ilGiornale.it)

La trasmissione fu interrotta il primo febbraio, come annunciò lo stesso Vianello su Twitter: “Come durante una stagione può capitare a un calciatore, mi trovo alle prese con un infortunio. Questo libro racconta e dimostra che le parole che Vianello sapeva sono state in qualche modo tutte recuperate”. (OGGI)

Nel caso specifico si è trattato diche ha colpito il lato sinistro del cervello, causata da una dissecazione della carotide. Questo libro racconta e dimostra che le parole chesapeva sono state in qualche modo tutte recuperate. (Leggo.it)

“La vicenda che Andrea Vianello si è deciso a raccontare — si legge nelle note di copertina — è la storia di un ictus, del suo ictus. Poi si conclude: “Questo libro racconta e dimostra che le parole che Vianello sapeva sono state in qualche modo tutte recuperate. (Gossip News)

Solo di tanto in tanto tradisce qualche leggera incertezza, quasi impercettibile. Ancora oggi, ogni mattina, Andrea Vianello si sveglia, si siede sul letto e prende un foglio di carta. (Corriere della Sera)

Un brutto colpo per l'ex direttore di Rai3, che da quel momento per poter comunicare ha dovuto "sopperire" usando i social network. Proprio io, che sapevo solo parlare: non potevo dire nemmeno i nomi dei miei figli. (Tiscali.it)