…e poi non rimase nessuno? Dopo Roald Dahl anche Agatha Christie viene corretta

«È nei luoghi netti, candidi, ordinati, puliti, che il delitto può scatenarsi: non c’è fango per trattenere le orme», disse Padre Brown. Un bravo investigatore lo sa, non c’è criminale più pericoloso di quello che lascia il luogo del delitto perfettamente pulito. Si stanno facendo le pulizie di primavera anche tra le pagine dei libri ed è la prova evidente di un crimine in atto. Dopo Roald Dahl, Agatha Christie Dopo il caso di Roald Dahl, ecco che persino alla vera signora in giallo Agatha Christie è toccata in sorte una pessima forma di igienizzazione. (Tempi.it)

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Neppure lui avrebbe sperato di vedere un giorno la parola «ebreo» trasformata in insulto di per sé, senza bisogno dei nasi adunchi e dei ghigni rapaci che pullulavano sul suo Der Sturmer. L’anima nera di Julius Streicher, gerarca nazista insuperato quanto a turpe antisemitismo, festeggia. (Il Manifesto)

Il detective Poirot non parlerà più di un altro personaggio come di "un ebreo", Miss Marple non utilizzerà più la parola "nativo" ma sceglierà invece "locale". Ai romanzi della regina del giallo tocca la stessa sorte di altri illustri colleghi, per volere della casa editrice HarperCollins. (Sky Tg24 )

L’editore HarperCollins, fa sapere la stampa britannica, ha in parte corretto alcune opere della regina del giallo per tener conto delle sensibilità contemporanee, eliminando termini oggi ritenuti offensivi o razzisti. (L'Unione Sarda.it)

Anche Agatha Christie non supera l’esame del politicamente corretto. Poche settimane dopo le polemiche sulle revisioni linguistiche e le correzioni nei libri di Roald Dahl e di Ian Fleming in nome di una nuova sensibilità comune, una nuova se ne apre sui romanzi della regina del giallo. (Corriere della Sera)

Dopo i romanzi per bambini di Robert Dahl, anche i gialli di Agatha Christie si “rifanno il look” in nome del politically correct. Con la nuova riedizione, spariscono dai romanzi della regina del giallo parole ed espressioni considerate offensive e non inclusive: ma è davvero questo il modo di promuovere la cultura per tutti? (greenMe.it)

Guardiamo cosa ci suggerisce l’etimologia: sensitive vs sensible, in inglese il termine sensitive significa sensibile, mentre sensible ha l’accezione di ragionevole e giudizioso. Nel 2023 la censura si scontra con il politicamente corretto e qui entrano in gioco i sensitive readers contro Agatha Christie (Il Digitale)