Mafia nigeriana, ecco come funzionava e chi erano i 'dirigenti'

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Avarenren, componente del consiglio degli ‘Elders’, si occupava anche delle nomine all’interno del gruppo e della sostituzione degli affiliati arrestati.

Fra i dirigenti e promotori dell’organizzazione criminale anche Godspower Okoduwa, detto ‘ Dozen’, particolarmente attivo nel traffico di droga nel Veneto.

Boogye non è comunque l’unico esponente di spicco dell’organizzazione smantellata dalla Polizia di Stato di Ferrara con le 31 ordinanze di misura cautelare in carcere eseguite. (Estense.com)

Ne parlano anche altre testate

“Volete dire che la Mafia nigeriana è stata sconfitta dal megafono e dalle panchine rimosse?”. “Grazie oggi alla magistratura – chiude – ed alle forze dell’ordine e lasciamo che ognuno percepisca quello che gli fa più comodo”. (Estense.com)

), i delitti di tentato omicidio e associazione finalizzata allo spaccio, sfruttamento della prostituzione, rapina, estorsione e lesioni gravissime. di Bologna, con 5 persone colpite da entrambi i provvedimenti cautelari) delle quali 52 sono state rintracciate sul territorio nazionale. (BolognaToday)

Il commento del prof. Meluzzi: “è triste dire che lo avevamo detto ma rivendico, insieme colonnello dei Cc Fabio Federici, che avevamo già denunciato e scritto nei nostri saggi criminologici gli orrori ed pericoli della mafia nigeriana, magari stupidamente accusati di razzismo!”. (Imola Oggi)

Riti tribali, al limite della violenza sessuale e di fatti omicidiari. Una delle peculiarità dell’articolazione torinese dell’associazione era rappresentata dal ruolo delle donne, le quali venivano affiliate mediante rapporti sessuali di gruppo ed assumevano l’appellativo di “Queen” o “Belle”. (CasertaNews)

In manette anche Peter Shellu ed Emiowele Endurance, altri due luogotenenti padovani e Akibege Favour detto «Popori» gravitante nella zona di Vicenza. Trentuno misure di custodia cautelare sono state eseguite mercoledì, cinque degli arrestati risiedevano o comunque gravitavano tra Padova, Vicenza e la provincia di Venezia. (Corriere della Sera)

Uno di loro è appunto "Popori", questo il nome con cui era conosciuto, residente nel capoluogo berico assieme alla famiglia. Dalle intercettazioni della mobile di Ferrara risulta che il dj voleva amputargli un braccio con il machete e appenderlo per i piedi. (VicenzaToday)