Addio ad Alberto Michelotti: la "giacchetta nera" di Parma - foto

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Leggi l'articolo. . Foto d'archivio Marco Vasini

Nato e cresciuto nel quartiere Oltretorrente, personaggio simbolo di parmigianità, aveva sempre una batutta in dialetto pronta a regalare un sorriso.

Nel 2020 era stato inserito nella Hall of fame del calcio italiano.

Parma e il mondo dello sport in lutto per scomparsa a 91 anni di Alberto Michelotti, ex arbitro internazionale di calcio negli anni Settanta. (La Repubblica)

Su altre fonti

In carriera arbitrò otto volte l'Avellino, quattro di queste in Serie A, tra cui Avellino-Milan 1-0 del 28 gennaio 1979 e Inter-Avellino del 18 gennaio 1981. L'U.S. Avellino, sui suoi canali social, si è unita al cordoglio della famiglia: "Lo ricordiamo con affetto nelle nostre prime esperienze in Serie A. (TuttoAvellino.it)

È morto a Parma all'età di 91 anni Alberto Michelotti, uno degli arbitri più famosi della storia del calcio italiano. Calcio italiano in lutto: morto ex arbitro Alberto Michelotti. Lutto per il mondo dello sport. (Blunote)

Tant’è che alla nostra società è sempre stato vicino, in ogni momento della nostra storia sportiva. “Ciao, Crociato Alberto, autentico simbolo di parmigianità”, così il club ducale piange la scomparsa dell’ex arbitro internazionale. (Forza Parma)

Per tornare a Parma Michelotti fece la strada che costeggiava gli Appennini Pierfrancesco Salvetti ha conosciuto l’arbitro di Parma grazie all’amicizia che legava Michelotti a suo padre, Ferruccio. (A.I.A - Associazione Italiana Arbitri)

Il Presidente dell'Aia Alfredo Trentalange e il Vice Duccio Baglioni, insieme ai Componenti del Comitato Nazionale, esprimono alla famiglia di Alberto Michelotti e ai colleghi della Sezione di Parma profondo cordoglio a nome di tutti gli arbitri italiani Divenuto arbitro nel 1958, raggiunse dieci anni dopo la Serie A dove ha diretto 145 partite. (Il Messaggero)

Dopo essersi ritirato come arbitro, Michelotti era entrato nell’organizzazione del Giro d’Italia diventando lo storico braccio destro del direttore Vincenzo Torriani. Entrambi rappresentanti di una generazione di sportivi partita da Parma per raggiungere, grazie al sudore e all'impegno, la fama internazionale. (La Repubblica)