Rischio Tienanmen birmana. "Chi va in piazza può morire"

ilGiornale.it ESTERI

Negli ultimi dieci anni aveva deciso che gli convenisse liberare dai suoi ventennali arresti domiciliari Aung San Suu Kyi, permettere nuove elezioni da lei vinte trionfalmente e consentire il ritorno di una democrazia di facciata sotto il loro controllo.

In ballo c'è la gestione del potere assoluto, e a questo punto il Tatmadaw non può più tornare indietro.

Ma Suu Kyi, strizzando un po' troppo l'occhio a Pechino, ha commesso un errore che ora sta pagando l'intero popolo birmano

Ora i sostenitori di Suu Kyi hanno lanciato lo sciopero generale, nel tentativo di mettere in ginocchio l'economia e con essa il regime. (ilGiornale.it)

Su altri media

La scioccante uccisione di un ragazzo di meno di 18 anni a Mandalay, in Myanmar, avvenuta sabato scorso conferma i peggiori timori riguardo alla sicurezza dei minori durante le manifestazioni. (Vita)

Proteste di piazza si registrano anche nelle città di Myitkyina e Dawei. I manifestanti sono particolarmente numerosi a Rangoon (Yangon), la principale città del Paese, ma sono migliaia anche a Naypyidaw, la capitale, molti dei quali in motocicletta. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Gli attivisti hanno ribattezzato la giornata di oggi, 22.02.2021, come “la rivoluzione dei cinque due”. Proseguono le proteste in Myanmar. (LumsaNews)

L’Organizzazione rinnova l’appello a tutti gli interessati, in particolare alle forze di sicurezza, a rispettare i diritti dei manifestanti pacifici e a salvaguardare il benessere di tutti i bambini e i ragazzi. (La Valle Dei Templi)

"I manifestanti stanno esortando le persone, soprattutto gli adolescenti e i giovani, a intraprendere un percorso del confronto, in cui perderanno la vita", ha spiegato la giunta militare La giunta militare ha inasprito i toni dopo un weekend di sanguinose violenze, avvertendo i manifestanti che "rischiano la. (Il Sole 24 ORE)

I generali e le violazioni dei diritti umani. Non finisce qui, naturalmente. Da quasi 50 anni l’esercito porta aventi una guerra contro le minoranze etniche, costringendo centinaia di migliaia di cittadini a vivere nei campi profughi ai confini con la Thailandia. (Altreconomia)