Claudio Ferretti, morto il giornalista di 'Tutto il calcio minuto per minuto' e conduttore del Tg3

Il Messaggero SPORT

Poi, dalla radio passò alla televisione, con la conduzione nel 1988 del Tg3 e poi di trasmissioni sportive come È quasi goal, Anni Azzurri e Il processo alla tappa.

È morto Claudio Ferretti, giornalista di 'Tutto il calcio minuto per minuto' e conduttore del Tg3.

Claudio Ferretti, insieme ad Ameri, Ciotti e Provenzali, è stato tra le voci storiche di 'Tutto il calcio minuto per minuto'.

Claudio Ferretti ci ha lasciato. (Il Messaggero)

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Perché, negli anni ’90, Claudio Ferretti divento il capo della redazione sportiva del Tg 3. È morto Claudio Ferretti, lutto nel mondo del giornalismo Rai. Figlio d’arte ed, in particolare, dello storico commentatore del ciclismo e, soprattutto, dell’indelebile vittoria di Fausto Coppi nel 1949, Claudio Ferretti, così come suo padre Mario, decanta di una carriera giornalistica davvero eccellente. (SoloGossip.it)

Dal 1998 al 2000 condusse il Processo alla Tappa. Giornalista romano, aveva 77 anni, iniziò il suo percorso in Rai nel 1963. (Stretto web)

Dal 1998 al 2000, al Giro d'Italia condusse "Il processo alla tappa", prima edizione moderna della trasmissione inventata da Sergio Zavoli. Figlio del noto radiocronista Mario Ferretti (1917-1977), entrò alla Rai come collaboratore nel 1963 e venne assunto avendo vinto il concorso per radiotelecronisti del 1968. (Corriere dell'Umbria)

È morto Claudio Ferretti. Nato a Roma nel 1943, Claudio Ferretti aveva cominciato a lavorare alla RAI negli anni Sessanta, diventandone nel decennio successivo uno dei più noti commentatori radiofonici. (Yahoo Notizie)

Poliedrico e curioso, è stato anche autore con Barbara Scaramucci di un apprezzato libro sulla storia della Rai. Figlio di Mario - commentatore delle leggendarie pedalate di Fausto Coppi - voce storica di ‘Tutto il calcio minuto per minuto’, è stato poi tra i conduttori del Tg3 di Sandro Curzi. (L'HuffPost)

«Claudio Ferretti e il racconto dello sport cambiò: non solo il gesto tecnico, non solo tattica e schemi ma anche e soprattutto spettacolo, cultura, storia, etica, impegno sociale», ha scritto su Twitter l’Usigrai. (Open)