SONDAGGIO - L'Europa dice stop ai riferimenti al Natale. Sei d'accordo?

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Svolta in Commissione Europea.

Secondo un documento diffuso a Bruxelles, la “corretta” comunicazione in merito alle religioni prevede di “non usare nomi propri tipici di una specifica religione” e in merito alle festività la commissione chiede di “evitare di dare per scontato che tutti siano cristiani”.

Quindi, le festività non dovranno più essere riferite a connotazioni religiose, come il Natale, ma citate in maniera generica: si dovrà dire, ad esempio, le ‘festività sono stressanti’ e non più ‘il Natale è stressante’. (Virgilio Notizie)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Che il politicamente corretto fosse il nuovo male del secolo, ormai onnipervasivo nelle sue ramificazioni culturali, lo sapevamo già. E fu così che la Commissaria europea all’eguaglianza Helena Dalli, anziché scrivere una letterina a Babbo Natale, ha scritto una letteraccia perché il Natale intende abolirlo. (Panorama)

Ad annunciare il dietrofront è la stessa autrice della penosa pensata, la commissaria maltese all’Uguaglianza (ma pensa tu) Helena Dalli. Sostituire infatti “Natale” con “festività” non solo non illustra la “diversità della cultura europea” ma ne favorisce addirittura l’appiattimento e l’omologazione. (Il Secolo d'Italia)

Cosa c’è – anzi, cosa ci dovrebbe essere – di più spontaneo e vero di un augurio di Natale? Celebrare il Natale e usare nomi e simboli cristiani sono parte della ricca eredità europea", spiegano fonti dell’esecutivo europeo (Quotidiano.net)

La polemica scatenata ieri dalla Lega sulle linee guida per la comunicazione della Commissione Union of Equality di Bruxelles non ha molto senso. Lo scopo di queste linee guida è solo quello di sottolineare l’importanza del linguaggio per evitare che le disuguaglianze si perpetuino o approfondiscano (La Stampa)

Si trattava di un documento assurdo e sbagliato. Una comunità non ha paura delle proprie radici. (LiberoQuotidiano.it)

Prosegue a San Sperate Antas Apertas, la rassegna che Antas Teatro dedica alle sue produzioni più significative, in corso nello spazio della compagnia fino al 22 dicembre. Antas Apertas è realizzato con il contributo del Fondo Unico Spettacolo, della Regione autonoma della Sardegna, del Comune di San Sperate (Sardegna Reporter)