Li Vannacci tua. Anche il libro di Mira su Acca Larentia va a ruba. Forse

L'HuffPost INTERNO

Ognuno ha i Vannacci che si merita, e se quello della sinistra è la giovane autrice romana Valentina Mira, beh, tutto sommato poi così male non è andata. Breve riepilogo delle puntate precedenti. Mira scrive per la casa editrice Sem il suo secondo romanzo, “Dalla stessa parte mi troverai”. Parla della storia di Mario Scrocca, militante di sinistra arrestato nel 1987 per gli omicidi di Acca Larentia, due ragazzi dell’Msi uccisi all’uscita della locale sede del partito. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altre testate

E un libro che, dopo essere finito nella dozzina del concorso letterario, le sta dando anche soddisfazioni di popolarità e di vendita. Un libro che molti stanno etichettando come “contro la destra”, perché, tra le altre cose, liquida con apparente sufficienza la strage di Acca Larentia (MOW)

E' anche un pamphlet politico che giustifica l'antifascismo militante e (Secolo d'Italia)

Ospite di Otto e mezzo, Mira ricordava come gli attacchi fossero iniziato dopo l’uscita di un estratto su L’Espresso, prima di arrivare nelle librerie: «In quell’estratto, riportavo una notizia vecchia, del 2008, di quando Giorgia Meloni mise una corona di fiori in via Acca Larenzia tra le braccia tese su questa croce celtica. (Open)

Roma, 7 gennaio 1978, cinque giovani militanti del vecchio Movimento Sociale Italiano sono pronti per uscire dalla sede del partito Acca Larentia, nome della stessa via dove è stata aperta nel Quartiere Tuscolano. (Radio Radio)

Quando l’autrice di “Dalla stessa parte mi troverai”, ultima improbabile eroina di quell’antifascismo in ritardo di ottant’anni a cui si è ridotto il discorso culturale dell’élite saltimbanca, è venuta al mondo, l’ideologia era morta e sepolta. (Liberoquotidiano.it)

Già, perché se c’è un aspetto divertente della vicenda Mira riguarda proprio il "toto vincitore" del premio Strega 2024. E ci insegna che per il circoletto, a sinistra, è un po’ come a Bari: c’è sempre un puro che ti epura – come Conte con Schlein (Secolo d'Italia)