La ricerca: con la Ffp2 il rischio contagio a un metro è trascurabile

Livesicilia.it INTERNO

La mascherina chirurgica dà invece una protezione misurabile e una ancora maggiore si ha utilizzando la Ffp2.

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Le stime che emergono dal modello, rilevano gli autori della ricerca, sono in accordo con le più recenti evidenze sperimentali.

Dall’applicazione del modello per la stima del rischio di contagio si capisce che non esiste una distanza di sicurezza “universale” in quanto essa dipende dalle condizioni ambientali, dalla carica virale e dal tipo di evento respiratorio. (Livesicilia.it)

Ne parlano anche altre testate

Indossando invece le mascherine chirurgiche e FFP2 il rischio di contagio diventa praticamente trascurabile, sia che si parli, si tossisca o starnutisca. Il nuovo calcolo «Senza mascherina le goccioline infette emesse quando si parla possono raggiungere la distanza di poco più d’un metro, mentre starnutendo arrivano fino a 7 metri in condizioni di elevata umidità — conferma il professor Picano —. (Corriere della Sera)

La mascherina chirurgica dà invece una protezione misurabile e una ancora maggiore si ha utilizzando la Ffp2. Senza la mascherina, le goccioline di saliva emesse quando si parla da una persona che ha l’infezione da SarsCoV2 possono raggiungere la distanza di poco più d’un metro, mentre starnutendo arrivano fino 7 metri in condizioni di elevata umidità. (Metropolis)

Nel nostro lavoro abbiamo revisionato tale teoria utilizzando le più recenti conoscenze sugli spray respiratori, arrivando a definire un nuovo modello per quantificare il rischio di contagio respiratorio diretto. (Adnkronos)

Pubblicato sul «Journal of the Royal Society Interface» lo studio del team internazionale di ricerca dell’Università di Padova, Udine, Vienna e Chalmers: si può quantificare il rischio di contagio in funzione della distanza interpersonale temperatura, umidità e tipo di evento respiratorio considerato. (Il Mattino di Padova)

Le regole del distanziamento interpersonale usualmente utilizzate si basano principalmente sullo studio proposto da William Firth Wells nel 1934». «L'applicazione del modello fornisce una valutazione sistematica degli effetti del distanziamento e delle mascherine sul rischio d'infezione continua il professor Picano - (ilgazzettino.it)

Le goccioline contagiose. Secondo Wells, l’emissione di goccioline salivari avviene tramite la formazione di uno spray di goccioline spinto dall’aria espirata: le gocce nel loro moto evaporano, si depositano o restano sospese. (ilmessaggero.it)