Teodoro preso a calci in pancia durante la lite, si accascia e muore in strada: aveva 52 anni. Fermati due stranieri

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Sono stati fermati due stranieri che avrebbero aggredito e ucciso Teodoro Ullasci, 52 anni, originario di Torino, ma residente da tempo all'Aquila, morto dopo un pugno e un forte calcio all'addome. Si tratterebbe di due stranieri, ma non si conosce ancora la loro nazionalità, trovati dalla polizia in una casa abbandonata nella periferia est del capoluogo abruzzese. Sono stati identificati grazie alle telecamere. (leggo.it)

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L'ALA. È morto dopo essere stato colpito a calci e pugni da due stranieri Teodoro Ullasci, sessantenne originario di Siurgius Donigala. L'uomo è stramazzato al suolo, lungo via Fortebraccio, a L'Aquila, dopo aver rincorso per diversi metri i suoi aggressori. (YouTG.net)

Secondo la ricostruzione della Polizia, Ullasci è stato colpito con un calcio al fianco e un pugno in volto. Rimasto a terra esanime per diverso tempo, si sono rivelati inutili i soccorsi. Calci e pugni in strada da due giovani stranieri per una rapina: è morto così a L’Aquila Teodoro Ullasci, 60enne originario di Siurgus Donigala. (Cagliaripad.it)

L'Aquila. Ecco come è stato ucciso il 59enne sardo Teodoro Ullasci La dinamica spiegata dal Vice Questore Aggiunto Roberta Cicchetti. "Uno gli ha sferrato. Un calcio al fianco sinistro e poi un violento pugno in volto" (Sardegna Live)

L'ipotesi di reato sulla quale si indaga è di omicidio. Colpito con un violento calcio al fianco sinistro e poi con un violento pugno al volto che ne ha provocato la caduta lasciandolo immediatamente esanime, è morto così ieri pomeriggio, poco dopo le 17, Teodoro Ullasci, 59enne di origine sarda, ma nato a Torino (Corriere della Sera)

La cagnolina di Teodoro Ullasci è stata recuperata. (Il Capoluogo)

Protagonista della vicenda un uomo di 63 anni che è stato arrestato dalla polizia e trasferito in carcere. È successo nel quartiere di San Desiderio, a Genova: a chiamare il 112 è stata proprio la donna dopo che il figlio si è presentato a casa sua – per l’ennesima volta – ubriaco, chiedendo a gran voce di entrare. (Il Giornale d'Italia)