Pranzo dei Presidenti In Prefettura a Trieste , tra le pietanze cacao e gelato alla frutta secca

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Insalata di seppie nostrane con asparagi di Fossalon, risotto di scampi con la sua bisque e olio Tergeste, filettino di San Pietro ai capperi e purea di finocchio, tortino caldo di datteri, cacao e gelato alla frutta secca, caffè e come accompagnamento i vini di villa Russiz. E' il menù servito oggi a Trieste al pranzo nel palazzo della Prefettura per il Presidente Sergio Mattarella e l'ex Presidente della Slovenia Borut Pahor, dopo la cerimonia di consegna della laurea honoris causa all'università di Trieste. (triestecafe.it)

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"La riconciliazione con la storia non ci libera dal dovere di conoscerla e di ricordare, come Borut Pahor ha più volte sottolineato. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo all'Università degli Studi di Trieste la laurea magistrale ad honorem in giurisprudenza insieme a Borut Pahor, già presidente della Repubblica di Slovenia (il Dolomiti)

Le università sono la culla della libertà di pensiero, da sempre esprimono il «dissenso anche contro il potere» e devono essere libere di continuare a farlo, ma chiudere la collaborazione con altri atenei è sbagliato perchè, se si taglia il dialogo anche con università di Paesi impegnati in crisi o conflitti, si rischia di ottenere l'effetto opposto, cioè quello di aiutare il potere, «quello peggiore». (Il Sole 24 ORE)

Laurea honoris causa dell'ateneo di Trieste al capo dello Stato (LAPRESSE)

Per Mattarella è stata l’occasione per tenere un autentico discorso di pace, intesa non certo come parola vuota e vacua, non esente dalla retorica, ma come autentico progetto calato a sua volta nel cantiere di costruzione europea. (L'Eco di Bergamo)

"Le Universita' sono sempre state luogo del libero dibattito, della critica e anche del dissenso nei confronti del potere. Dibattito, critica e dissenso collegati tra gli atenei di tutti i Paesi, al di sopra dei confini e al di sopra dei contrasti tra gli Stati. (Tiscali Notizie)

TRIESTE «Slovenia e Italia hanno saputo abbattere barriere e ostacoli lungo il percorso compiuto in questi trent’anni, riuscendo a superare la nozione stessa di confine. Al suo posto c’è l’Europa, spazio comune di integrazione, di dialogo, di diritti, di una cultura condivisa che si nutre delle diversità e ne fa punto di forza». (Il Piccolo)