Il Green pass non va “in porto”. Proteste da Trieste a Genova

Il Dubbio INTERNO

La stessa decisione dell’ala sinistra della maggioranza di drammatizzare al massimo la vicenda risulta in questo caso un boomerang.

Una cosa, infatti, è convivere nella stessa maggioranza con profondissime differenze, un’altra accusare un partito della maggioranza di essere in combutta con le peggiori aree fasciste

Il rischio che il Green Pass, pensato soprattutto per circoscrivere il rischio di nuove chiusure, finisca per capovolgersi in un freno per la ripresa è concreto. (Il Dubbio)

Ne parlano anche altre testate

Trieste è il fronte più caldo della protesta, ma non si esclude che questa possa allargarsi in altri scali portuali. Ma i portuali triestini non hanno intenzione di indietreggiare, anzi rilanciano, parlando del coinvolgimento nelle proteste di altri scali. (Il Piccolo)

Condividi questo articolo. Dai porti sta cominciando la ribellione contro il Green Pass e l’attacco ai lavoratori deciso dal governo Draghi. (La Voce Delle Voci)

Le posizioni dei lavoratori, le parole del Presidente, le dichiarazioni dei politici e le conseguenze economiche: ecco la questione blocco del Porto di Trieste e Green Pass spiegata bene. La posizione dei lavoratori portuali. (Il Piccolo)

Se il blocco sarà ad oltranza, e non solo venerdì, mi mancherà quella legittimazione che ritengo fondamentale per poter lavorare bene, non andrò che a sancire con una firma quello che decideranno loro”. (askanews)

Dati alla mano in Italia sono tra i 4 e i 5 milioni i lavoratori che sono tutt’ora sprovvisti del Green Pass. L’entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass su luogo di lavoro (leggi l’articolo) sarà un cambiamento enorme, che andrà a incidere direttamente sulla vita di 23 milioni di italiani. (LA NOTIZIA)

Green Pass, il blocco dei porti. Nelle stesse ore in cui la ministra dell’Interno è attesa in aula scoppia la polemica sul Green Pass nei porti. “L’unica apertura che possono avere nei nostri confronti è togliere il Green pass. (Velvet Mag)