Divorzio, mezzo secolo dal referendum. Giuseppe De Rita: «Volevamo la libertà, a non capirlo furono i partiti»

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Giuseppe De Rita, lei ha sempre detto che in Italia la società prevale sulla politica e la trascina. È stato così nel 1974? «Ma certo: il referendum sul divorzio e la vittoria del no sono stati un fatto di dominanza sociale. La società voleva liberarsi, e già aveva abbondantemente cominciato questo processo, dei vincoli precedenti e stava da tempo puntando per la prima volta al desiderio di affermare la cura delle esigenze soggettive. (ilmessaggero.it)

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Andò al voto l’87% degli aventi diretti. I risultati, comunicati in diretta tv, fecero scoprire un’Italia laica che aveva scelto di mantenere valida la legge sul divorzio (Il Faro online)

Eduardo scrisse a favore del divorzio, esprimendosi così su Paese Sera il ‘74: «Conserviamoci un minimo di libertà di scelta. Questa legge teniamocela». Il tema del divorzio, in Italia, è stato certamente un evento spartiacque, come definito nel bel libro di Edoardo Novelli e Gianandrea Turi, Divorzio (Carocci). (La Gazzetta del Mezzogiorno)

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Esaminando i risultati nell’Alta Valle del Tevere, si nota che tanto il lato toscano quanto quello umbro del comprensorio garantirono al No un consenso superiore alla media nazionale ed in linea con quello delle province e delle regioni di appartenenza. (TTV.it)

I risultati, comunicati in diretta televisiva, fecero scoprire un'Italia laica che aveva scelto di mantenere valida la legge sul divorzio. Una ricorrenza importante quella che il 12 e 13 maggio 1974 portò alle urne l'87,7% degli aventi diritto, che andarono a votare il primo referendum abrogativo in Italia sostenuto dalla Democrazia Cristiana di Amintore Fanfani. (Gazzetta del Sud)

Il 12 e 13 maggio 1974 l’Italia si oppose al tentativo di abolire il divorzio, introdotto da poco nel nostro Paese. Andò alle urne l’87,7% degli aventi diritto, e il 59,3% di loro disse NO all’abrogazione della legge sul divorzio, confermando per sempre la legge introdotta quattro anni prima. (greenMe.it)