Alluvione a Garessio, recuperata una salma: era stata portata via dal cimitero dal Tanaro

LaPresse INTERNO

Si tratta di una delle salme che erano state portate via durante l’alluvione dello scorso autunno, ritrovata a quasi cinque mesi di distanza.

La forza del Tanaro aveva portato via anche il ponte di Garessio.

A oltre quattro mesi di distanza da quei giorni, quando la furia del Tanaro si portò via circa 150 corpi sepolti, una sessantina sono stati recuperati dai volontari di Garessio e Ormea, mentre un centinaio risultano ancora dispersi

Immagine dei vigili del fuoco. (LaPresse)

Su altre fonti

Nello stesso cimitero di Mario Fabbrocino. Un totale di dodici persone sono ammesse alla benedizione del feretro. Fu sepolto poi ad Ottaviano (Il Fatto Vesuviano)

La salma sarà spostata nella sala mortuaria fino alla sepoltura che dovrebbe avvenire domattina alle sei anche se in un primo momento indiscrezioni parlavano di una sepoltura nella stessa serata. Accolto da uno schieramento di oltre cento militari e poliziotti, all’interno una decina di parenti. (Metropolis)

Fabbrocino morì a 76 anni nel 2019 in un ospedale di Parma, dove era detenuto all’ergastolo, e fu sepolto poi ad Ottaviano La strada che porta al camposanto è stata chiusa per motivi di ordine pubblico fino a domani mattina. (Corriere TV)

Senza il quale resta solo la follia delle motivazioni reali del gesto, se di motivazioni si può dire. Se vogliamo davvero comprendere, dobbiamo rinunciare alla dittatura delle vittime. L’articolo-intervista di Titti Beneduce a Anna Viscito, figlia di Mario, la prima vittima di Raffaele Cutolo, fa emergere dall’oblio la vera storia di quella vicenda. (IlNapolista)

Ad attendere la bara, scortata dalle forze dell’ordine, la moglie Immacolata Iacone e la figlia Denyse, che si erano recate a Parma, dove è morto il boss detenuto in regime di 41 bis. Nonostante sia avvenuto tutto in gran segreto, la strada è stata chiusa per motivi di ordine pubblico (Voce di Napoli)

Scortata da due auto della polizia che, a staffetta, l’hanno accompagnata fino al cancello di ingresso del cimitero. L’ultimo atto della vita di Cutolo, poi il sipario sul padrino del vesuviano sanguinario e da oltre trent’anni sepolto vivo in carcere. (Metropolis)