Delitto Avellino, i fidanzati killer pensavano alla fuga dopo la strage: «Amo’, ho preparato quattro zaini»

Corriere del Mezzogiorno INTERNO

Elena: «Allora, in tutto sono quattro zaini, due un po’ più grandi e gli altri piccolini».

La ragazza è a Bellizzi, in cella con una donna più grande di lei, con la quale dice di trovarsi bene

Elena: «Sto in stanza scegliendo che cavolo mettere dentro a sti zaini di m.».

Giovanni: «Lo sai che ti si scarica e anche a me, saremo nella m. perché dovremo aspettare la mattina dopo per lasciare Avellino, perché non avremo come chiamare». (Corriere del Mezzogiorno)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Nel pomeriggio i due fidanzatini killer programmano la tragedia che si sarebbe consumata in serata. “Amo’ no mia sorella non può rimanere”, scrive Elena a Giovanni (L'Occhio di Avellino)

Avellino, ecco cosa cambierebbe chiudendo da migliore terza Duello a distanza con il Südtirol per un piazzamento potenzialmente determinante in ottica playoff. Vincere al “Lamberti”, contro la Cavese già retrocessa; sperare che il Catanzaro non vinca, al “Ceravolo”, contro il Monopoli senza più obiettivi. (Ottopagine)

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, il padre della ragazza è stato ucciso con 14 coltellate perché non apprezzava la loro relazione. I due sono difesi dagli avvocati Vanni Cerino e Mario Villani, dopo che i primi due legali scelti dai giovani avevano rinunciato all’incarico. (Il Fatto Quotidiano)

Le urla dell'uomo hanno salvato la moglie e l’altra figlia, mentre Limata fuggiva per tornare a casa a Cervinara, un comune vicino. Aldo Gioia, soccorso e portato in ospedale, è morto poche ore dopo il ricovero (Today.it)

Secondo il pm di Avellino, il testo dimostra “la volontà della ragazza di mettere fine anche all’esistenza della sorella, prima di darsi entrambi alla fuga”. E’ uno dei messaggi che Elena ha inviato al fidanzato Giovanni, poco prima che il ragazzo si intrufolasse nella sua abitazione ad Avellino per uccidere il padre, Aldo Gioia. (Mandamento Notizie)

Non si sono incrociati neppure per un istante, scortati dal carcere di Avellino al tribunale, Elena Gioia, 18 anni, e Giovanni Limata, 23 anni. Elena Gioia, in questo caso potrebbe tornare nella casa al quinto piano di corso Vittorio Emanuele dove suo padre è stato accoltellato dal fidanzato (Gazzetta di Modena)