I clienti Huawei “beneficeranno” del Coronavirus, in un certo senso

Tutte le aziende che hanno base nella nazione colpita dal focolaio originale stanno avendo ripercussioni più o meno importanti.

Una fra queste è Huawei, le cui ultime direttive andranno in un certo qual senso a vantaggio dei consumatori.

Nel caso di Huawei, l'azienda ha deciso di adeguarsi, prolungando la garanzia dei prodotti.

Quando si parla di Coronavirus è sempre difficile essere positivi, specialmente in Cina, dove la situazione è ancora piuttosto delicata. (GizChina.it )

Ne parlano anche altre testate

Mentre gli USA ingaggiano con Huawei questo complesso gioco al rinvio, il colosso di Shenzhen si è organizzato per affrontare l’entrata in vigore delle restrizioni americane. L’attività fraudolenta avrebbe consentito, secondo la tesi del Dipartimento di Giustizia, a Huawei un drastico risparmio nelle proprie spese di ricerca e sviluppo. (Agenda Digitale)

Ai primi di febbraio, il governo britannico aveva respinto in buona parte gli inviti americani a escludere Huawei dalla partecipazione alla costruzione della nuova infrastruttura 5G. Oltre che nelle aule dei tribunali, la guerra degli Stati Uniti contro Huawei si sta combattendo anche nelle stanze del potere politico di Washington. (Altre Notizie)

Lo ha stabilito un giudice statunitense, che ha respinto una causa intentata da Huawei. Il tribunale ha riscontrato che non esiste un diritto costituzionalmente garantito ad avere contratti con il governo federale. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Se gli Stati Uniti decideranno di bloccare la fornitura di apparecchiature statunitensi, TSMC non potrà più realizzare chip per conto di HiSilicon. Molti fornitori di Huawei hanno trovato escamotage per eludere il ban, utilizzando ad esempio succursali aperte al di fuori degli Stati Uniti. (Webnews)

Huawei ha fatto sapere di essere "delusa" dalla sentenza e ha annunciato che "continuerà a prendere in considerazione ulteriori opzioni legali". Il divieto è stato anche giustificato nel contesto di un'indagine del Congresso "su una potenziale minaccia contro la sicurezza informatica della nazione", ha scritto il giudice distrettuale Amos Mazzant. (La Stampa)

Ciò potrebbe significare che i produttori di componenti come TSMC, fornitore hardware di Apple, Qualcomm e Huawei, non sarebbero in grado di rifornire il gigante cinese. Gli Stati Uniti hanno inoltre “consigliato” ai propri alleati di non consentire alle apparecchiature Huawei l’accesso alle reti 5G, sostenendo che la società di telefonia sia un rischio per la sicurezza nazionale. (Techradar)