Migranti. Una nuova cittadina onoraria per Lampedusa: Maria Raimondo, nata nell’ambulatorio del Punto Territoriale d’Emergenza

Stranieri in Italia INTERNO

– Sabato prossimo, un evento straordinario segnerà una tappa significativa nella storia delle isole Pelagie: la conferenza della cittadinanza onoraria alla giovane Maria Raimondo, la prima bambina nata a Lampedusa dopo ben 51 anni. Questa decisione, deliberata dal consiglio comunale, è un riconoscimento del valore umano e della resilienza di questa comunità, oltre che un simbolo di speranza per il futuro. (Stranieri in Italia)

La notizia riportata su altri media

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020) (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il sindaco Filippo Mannino, durante l’inaugurazione del parco giochi realizzato con i fondi del ministero dell’Interno, ha detto che “Maria è il simbolo di chi ce l’ha fatta, … (Il Fatto Quotidiano)

La piccola è stata chiamata Maria dal nome dell’infermiera Maria Raimondo di Corleone che aveva accolto la ragazza al nono mese di gravidanza nella struttura sanitaria assistendola nel portare a termine il parto avvenuto dopo un lungo viaggio in mare aperto. (Famiglia Cristiana)

Il sindaco Filippo Mannino, durante l’inaugurazione del parco giochi realizzato in via Roma con i fondi Fami del ministero dell’Interno, ha letto la motivazione ed ha fatto commuovere un po’ tutti i presenti. (Il Fatto Quotidiano)

Un'isola che per molti è diventata sinonimo di "salvezza". Figlia di due genitori ivoriani, la piccola nacque sull'isola siciliana per un puro caso: la mamma era approdata sul molo in uno stato di gravidanza avanzato e i sanitari non avevano fatto in tempo a portarla in Sicilia per eseguire il parto. (Today.it)

È la prima bambina nata dopo 51 anni. Succede a Lampedusa ed é la piccola di una migrante. La bimba sarà cittadina onoraria dell’isola, principale porto di approdo per i migranti che fuggono da Libia e Tunisia per raggiungere l’Europa. (Avvenire)