G8: “Inammissibili i ricorsi dei poliziotti condannati“

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Ne consegue che le “accuse“ mosse dai ricorrenti “sono manifestamente infondate“ e il ricorso è “irricevibile“.

La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da alcuni poliziotti che erano stati condannati per l’irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001.

“Alla luce di tutte le prove di cui dispone - si legge nella sentenza -, la Corte ritiene che i fatti presentati non rivelino alcuna apparenza di violazione dei diritti e delle libertà enunciati nella Convenzione o nei suoi Protocolli“. (Ticinonews.ch)

La notizia riportata su altri giornali

Stessa sorte per il ricorso, dichiarato 'inammissibile' dalla Corte europea, presentato da Angelo Cenni e dai colleghi. Allo stesso modo, la Corte europea ha dichiarato 'inammissibile' il ricorso di Angelo Cenni e altri due colleghi, capisquadra del VII Nucleo 1° Reparto Mobile di Roma. (GenovaToday)

In apertura del primo convegno tra i relatori, oltre allo stesso Agnoletto, ci saranno padre Alex Zanotelli, don Luigi Ciotti. Per dirla con le parole di Vittorio Agnoletto, all’epoca portavoce del Genoa Social Forum, a LaPresse “vent’anni fa dicevamo ‘un altro mondo è possibile’. (LaPresse)

"Alla luce di tutte le prove di cui dispone - si legge nella sentenza -, la Corte ritiene che i fatti presentati non rivelino alcuna apparenza di violazione dei diritti e delle libertà enunciati nella Convenzione o nei suoi Protocolli". (Primocanale)

Dal 19 al 21 luglio del 2001 migliaia di giovani si raccolsero a Genova per manifestare contro i Grandi della Terra. Macchine rovesciate, cassonetti dati alle fiamme, il lancio dei lacrimogeni e le cariche indiscriminate delle forze dell'ordine fanno precipitare la situazione in un caos incontrollabile (Sky Tg24 )

Nelle orecchie il suono terrorizzante e il ritmo che aumenta, dei manganelli della polizia che battono sugli scudi. Nella mente la confusione incredula di scene nitide di violenza ma appannate dal fumo, dalle corse, dalla stanchezza e dalla tensione. (La Gazzetta di Reggio)

Per il caposquadra Cenni e i suoi due colleghi, la Corte Cedu «ritiene che i fatti presentati non rivelino alcuna apparenza di violazione dei diritti e delle libertà enunciati nella Convenzione o nei suoi protocolli» Inammissibili anche i ricorsi presentati da Angelo Cenni, uno dei sette capisquadra del VII Nucleo del Reparto Mobile di Roma e da due suoi colleghi, capisquadra anch’essi. (Il Sole 24 ORE)