Libia, Haftar lascia Mosca senza firmare la tregua

Il Sole 24 ORE ESTERI

«La Russia – ha fatto sapere il ministro degli Esteri di Mosca Serghei Lavrov - proseguirà nei suoi sforzi per arrivare a un cessate il fuoco in Libia».

Di certo il presidente russo Putin eserciterà nelle prossime ore tutta la sua autorità per convincere Haftar ad accettare l'accordo.

Conte chiederà ad Al Sisi di esercitare una pressione politico diplomatica su Bengasi per convincere Haftar ad accettare l'accordo turco-russo. (Il Sole 24 ORE)

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Fonte foto: http://en.kremlin.ru/. Haftar e al-Sarraj a Mosca da Vladimir Putin. Alla presenza di Vladimir Putin si è palato di tregua. Dal canto suo Vladimir Putin si è confrontato con la Cancelliera tedesca Angela Merkel e con il presidente francese Emmanuel Macron. (News Mondo)

Malgrado questo fallimento – ha proseguito Lavrov – la Russia proseguirà i suoi sforzi per raggiungere una tregua in Libia. Prima ha detto di sì, ma poi ha lasciato Mosca, è scappato. (tvsvizzera.it)

Dalla caduta di Gheddafi a oggi: la crisi in Libia spiegata in 2' Lo riferisce Al Arabiya che indica anche le sue condizioni per firmare il cessate il fuoco. (La Stampa)

L'incontro convocato a Mosca da Vladimir Putin per mettere nero su bianco una tregua militare in Libia non ha avuto per il momento i risultati sperati. L'Italia non vuole un ruolo primario, ma far avviare la Libia verso una pace duratura ed elezioni». (ilGiornale.it)

Abdullah Doma/Afp Khalifa Haftar. Il generale della Cirenaica, Khalifa Haftar, ha accettato l'invito della Germania a partecipare alla Conferenza di Berlino sulla Libia. La stessa fonte sostiene, inoltre, come Haftar abbia rifiutato la mediazione turca per la tregua a Tripoli. (AGI - Agenzia Italia)

Il generale, e i suoi alleati, sembrano voler guadagnare tempo, come dimostra l’adesione alla conferenza di Berlino sulla Libia, in programma domenica prossima. Dal ministero della Difesa di Mosca spiegano che la quantità di problemi accumulati in Libia «richiedono un lavoro profondo per individuare soluzioni condivise». (La Stampa)