​Vaccino Oxford: ancora in sperimentazione, ma già si prevedono 400 milioni di dosi a settembre

Rai News INTERNO

Secondo un sondaggio EMG Acqua presentato oggi ad Agorà, su Raitre, alla domanda se farebbe il vaccino contro il Covid-19 ha risposto "sì" il 63%, "no" il 21%.

Gli Usa partecipano. Gli Usa entrano nella squadra per lo sviluppo del vaccino al quale collabora anche l'azienda italiana Irbm di Pomezia.

In corso accordi con governi Ue per ampia ed equa fornitura. Condividi. La multinazionale Astrazeneca ha concluso i primi accordi per la produzione di almeno 400 milioni di dosi del potenziale vaccino anti-Covid in sperimentazione a Oxford - con una capacità di produzione di 1 miliardo di dosi nel 2020 e 2021 - e avvierà le prime consegne a settembre. (Rai News)

La notizia riportata su altre testate

IL RUOLO DI IRBM. Mentre gli Usa finanziano, il governo italiano è stato sondato dai vertici dell’italiana Irbm, come raccontato in questo articolo di Start Magazine. L’eventuale finanziamento (non ancora deciso) sarebbe destinato a sostenere la produzione del vaccino in Italia. (Startmag Web magazine)

Il programma di sviluppo include una fase 3 di sperimentazione clinica con 30mila partecipanti ed anche una sperimentazione pediatrica. (La Sicilia)

In questa sperimentazione gli adulti saranno divisi due gruppi e riceveranno 1 o 2 dosi del nuovo vaccino o di un altro già autorizzato. Queste sperimentazioni serviranno a vedere gli effetti sul sistema immunitario del vaccino, che nelle scimmie sembra aver dato buoni risultati, dando protezione contro la Covid-19. (Corriere del Ticino)

In corso pure sperimentazioni su farmaci già esistenti per il trattamento della Covid-19. Dopo la prelazione di 30 milioni di dosi da parte del Governo inglese, la compagnia rende noto che sta lavorando ad accordi in parallelo, anche con altri governi europei, per assicurare una «ampia ed equa fornitura del vaccino nel mondo, con un modello no-profit, durante la pandemia». (Ticinonline)

Faremo tutto ciò che è in nostro potere per rendere questo vaccino disponibile velocemente e su larga scala». Dopo la prelazione di 30 milioni di dosi da parte del Governo inglese, la compagnia rende noto che sta lavorando ad accordi in parallelo, anche con altri governi europei, per assicurare una «ampia ed equa fornitura del vaccino nel mondo, con un modello no-profit, durante la pandemia». (Ticinonline)

Anche gli Stati Uniti sono entrati nella squadra per lo sviluppo del vaccino in sperimentazione a Oxford, al quale collabora anche l’azienda italiana Irbm di Pomezia. Il programma di sviluppo include una fase 3 di sperimentazione clinica con 30mila partecipanti ed anche una sperimentazione pediatrica. (Valseriana News)