Carabinieri, il Capitano Ultimo va in pensione: arrestò il boss Totò Riina

Il Mattino INTERNO

Non ho molte cose da dire, vado in pensione - afferma il colonnello - Abbiamo combattuto con Crimor

Già capo dell'unità Crimor dei Ros dei Carabinieri, De Caprio divenne famoso soprattutto per l'arresto del boss di cosa nostra Totò Riina.

Il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, meglio conosciuto come Capitano Ultimo, va in pensione.

«Nell'ultimo giorno, le mie lacrime e il mio sorriso alla Bandiera di Guerra dell' Arma dei #Carabinieri. (Il Mattino)

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Non ho molte cose da dire – afferma Ultimo – vado in pensione, abbiamo combattuto con Crimor. “Nell’ultimo giorno – scrive nel tweet – le mie lacrime e il mio sorriso alla Bandiera di Guerra dell’ Arma dei Carabinieri (Zoom24.it)

Al Popolo italiano tutta la mia vita”, scrive su Twitter l’ufficiale che si è recato al Ros di Roma per salutare i colleghi. Già capo dell’unità Crimor dei Ros dei Carabinieri, De Caprio divenne famoso soprattutto per l’arresto del boss di cosa nostra Totò Riina (il Fatto Nisseno)

Al Popolo italiano tutta la mia vita», scrive su Twitter l'ufficiale che si è recato al Ros di Roma per salutare i colleghi. «Nell'ultimo giorno, le mie lacrime e il mio sorriso alla Bandiera di Guerra dell' Arma dei #Carabinieri. (Il Gazzettino)

“21febbraio 2021 capitano Ultimo pensione e fine Servizio. Al Popolo italiano tutta la mia vita. (Imola Oggi)

Il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, meglio conosciuto come Capitano Ultimo, va in pensione. Già capo dell'unità Crimor dei Ros dei carabinieri, De Caprio divenne famoso soprattutto per l'arresto del boss di cosa nostra Totò Riina (PalermoToday)

“Nell’ultimo giorno le mie lacrime e il mio sorriso alla bandiera di guerra dell’Arma dei carabinieri. Al popolo italiano tutta la mia vita”, ha scritto il militare su Twitter a corredo della breve clip nella quale spiega: “Vado in pensione, abbiamo combattuto, rivendico tutte le azioni passate, presenti e future, torniamo ad essere il nulla da cui veniamo. (LaPresse)