Bancomat rubati in ospedale, lo sfogo del babbo: «Non ho parole, solo disprezzo»

Corriere Fiorentino INTERNO

«Quando controllai i documenti di mia figlia — racconta Romei — vidi che c’era la carta di credito e non il bancomat.

Abbiamo fatto un estratto conto e rispetto al periodo preso in esame venivano fuori 320 euro di spese.

shadow. «Se potessi guardarla negli occhi resterei in silenzio, nessuna parola potrebbe esprimere il disprezzo che ho per il suo gesto».

Tra queste c’era quella di sua figlia Antonella, di 53 anni, morta per una malattia. (Corriere Fiorentino)

Ne parlano anche altre testate

Il suo obiettivo consisteva solo nelle carte elettroniche, che poi usava col limite di spesa per il quale non è richiesto il codice. Decisiva nello sviluppo dell'inchiesta, sottolineano i carabinieri, è stata la collaborazione della dirigenza sanitaria dell’ospedale (Toscana Media News)

Per questo motivo Romei ha depositato anche all’ufficio protocollo dell’Asl una copia della denuncia fatta ai carabinieri. "Credo che i carabinieri abbiano lavorato bene - aggiunge mamma Graziella - ed è bello sapere che andranno avanti con le indagini. (LA NAZIONE)

I carabinieri hanno fatto luce su una serie di furti di bancomat avvenuti all’ospedale Santo Stefano di Prato. Sarebbe stata l’operatrice sociosanitaria a derubare i malati terminali e perfino, in un caso, una donna appena deceduta. (il Fatto Nisseno)

Decisiva la collaborazione della direzione sanitaria dell'ospedale che ha collaborato con i militari. Dalla Toscana. Scoperta dai carabinieri un'operatrice sociosanitaria dell'ospedale Santo Stefano di Prato che rubava bancomat a pazienti in fin di vita e, in un caso, perfino a una donna appena morta. (LaC news24)

Le indagini adesso sono state estese in altri ospedali nei quali ha lavorato la donna A sospettare il furto, poi scoperto messo in atto da un’infermiera di Prato, è stato il padre di una donna deceduta in ospedale. (il Fatto Nisseno)

Nei reparti dove ci sono persone fragili, vicine alla morte e inermi come nostra figlia, dovrebbe girare più personale per controllare. "Era nostro dovere denunciare, per rendere giustizia a nostra figlia e per far desistere altri malintenzionati a compiere azioni del genere". (notiziediprato.it)