Istat: Bes, cresce divario, al Sud 1,7 anni di vita in meno

La Sicilia INTERNO

In Italia la speranza di vita alla nascita nel 2021 era di 82,4 anni ma l'aspettativa cambia nei territori con il Sud che ha circa 1,7 anni in meno rispetto al Nord. E' quanto emerge dal Report Istat Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori secondo il quale tra il 2020 e il 2021 la speranza di vita è cresciuta al Nord(dopo la caduta del primo periodo della pandemia) e diminuita al Sud fissandosi rispettivamente a 82,9 e a 81,3 anni. (La Sicilia)

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Nuovo report dell’Istat sull’aspettativa di vita, conosciuto in gergo tecnico come Bes (Benessere equo e sostenibile): a fine 2021 la media è pari a 82,4 anni. Profonde differenze tra uomini (80,1) e donne (84,7) così come nelle diverse aree geografiche. (Tag24)

Nel 2020 un rapporto dell'Istat classificava la Bergamasca alla 106esima (e penultima) posizione per quanto riguarda la speranza di vita alla nascita, con una media di 77 anni. Questo risultato altri non è che il riflesso di quella che è stata la pandemia da Covid, specialmente durante la prima ondata, sulla Bergamasca, una tra le più colpite in tutto lo stivale. (Prima Bergamo)

Un anno dopo la stessa Istat, nel report Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori, racconta di una rimonta significativa della Bergamasca, che nello stesso indicatore nel 2021 recupera quasi completamente i circa 4 anni di speranza di vita persi nella rilevazione precedente: ora si posiziona al 13esimo posto, con un'età media di 81,1 anni, contro i 77 ai quali si arrestava il dato 2020. (BergamoNews.it)

“Noi di Caserta Decide vogliamo ribadire il nostro impegno verso l’approvazione di un PUC a consumo di suolo zero e verso un piano di mobilità sostenibile: l’asse ferroviario dismesso rappresenta una grande opportunità per la creazione di un’importante pista ciclabile in una città iper cementificata e carente di ciclovie, che vada da San Clemente al centro storico, pertanto siamo soddisfatti del chiarimento dell’Assessore Maietta. (Caserta Web)

Secondo il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile dei territori appena pubblicato dall'Istat, le province italiane più penalizzate sono Caltanissetta (tasso di occupazione al 40,8%), Napoli (41,0%), Crotone (41,2%) e Catania (42,5%). (RagusaNews)