Trump non ha risposto oltre 400 volte, Ny studia nuovi passi

Il Sole 24 ORE ESTERI

La scelta di Donald Trump di invocare il V emendamento e non rispondere, per oltre 400 volte, alle domande della procuratrice di New York, lascia Letitia James davanti ad un bivio.

A questo punto se James deciderà di fare causa la decisione di tacere potrebbe rivelarsi un boomerang per Trump.

Nessuna risposta per 450 volte. Durante l’udienza a Manhattan l’ex presidente si è rifiutato di rispondere per 450 volte, secondo quanto hanno rivelato fonti informate ai media americani. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Solo i mafiosi e i colpevoli", dichiarava l'ex presidente Donald Trump, da businessman a Manhattan, deprecando chi, per non rispondere agli interrogatori della magistratura, invoca il diritto costituzionale al silenzio. (la Repubblica)

Una ricerca, ormai sembra accertato, mirata a trovare carte e documenti che l'ex presidente avrebbe portato via illegalmente dalla Casa Bianca Certo la scelta del silenzio potrebbe far sorgere nei sostenitori il dubbio che l'ex presidente abbia qualcosa da nascondere. (L'Unione Sarda.it)

«Se avevo qualche dubbio al riguardo, questi sono stati spazzati via dal raid dell’Fbi due giorni prima della deposizione Uno strumento «segno di debolezza» che l’ex inquilino della Casa Bianca aveva più volte criticato durante la campagna elettorale del 2016. (Open)

"Una volta mi è stato chiesto: 'se si è innocenti perché invocare il Quinto Emendamento?' Trump invoca quindi il Quinto Emendamento, che consente di non testimoniare contro sé stessi, con il procuratore di New York (L'HuffPost)

Ma in realtà proprio scena muta non è stata perché l’ex presidente ha redarguito sui social la stessa procuratrice Letitia James dicendo: "È una fallita politica e razzista. La linea difensiva di Trump è che l’ex presidente avrebbe declassificato togliendo il ’top secret’ centinaia di documenti a Mar-a-Lago. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L'ex presidente Usa, Donald Trump, doveva essere interrogato oggi dall'Ufficio del procuratore generale di New York nel quadro di un'indagine per frode fiscale connessa alle dichiarazioni dei redditi e ai documenti finanziari suoi e della sua azienda. (Italia Oggi)