Macron regala a Xi una bottiglia di cognac Luigi XIII

Il Messaggero Veneto ESTERI

Tra i doni che il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto a Xi Jinping, nel corso della visita del leader cinese a Parigi, c'era anche una bottiglia dell'esclusivo cognac Luigi XIII. Un dono, ricorda il Guardian, all'ombra dell'apertura di un'indagine antidumping da parte di Pechino sul cognac francese. Macron ha elogiato il suo omologo per il suo "atteggiamento aperto" nei confronti dell'inchiesta e ha aggiunto che la Francia spera che i suoi prodotti possano continuare ad avere accesso nel mercato cinese. (Il Messaggero Veneto)

La notizia riportata su altri media

Il presidente francese Emmanuel Macron aspettava Xi all’Eliseo puntando a fargli… (la Repubblica)

E’ quanto è avvenuto nel colloquio fra il Presidente francese Macron e il Presidente cinese Xi Jinping. Molte espressioni di amicizia, tanti ricordi di storia passata ma, nella sostanza, pochi passi in avanti anche sotto l’aspetto puramente commerciale. (ilmessaggero.it)

Secondo l’autorevole quotidiano, Xi avrebbe passato sei giorni tra Parigi, Belgrado e Budapest, per evitare il previsto inasprimento del conflitto commerciale con i 27. Resta da spiegare perché avrebbe incontrato due piccoli come Serbia e Ungheria e abbia effettuato la visita in periodo di vacanza politica delle istituzioni alla vigilia del rinnovo di Parlamento e Commissione, inoltre senza interloquire con Germania e Italia, potenze commerciali di primo livello. (La Voce di New York)

Xi Jinping ha concluso il suo tour da tre capitali europee in cinque notti: Parigi, Belgrado, Budapest. L’ospite d’onore però è stato il cognac, usato non a caso per il brindisi. (Corriere della Sera)

La prima tappa è quella francese dove si sono tenuti i colloqui con il presidente, Emmanuel Macron, e la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen. A distanza di cinque anni, il presidente cinese Xi Jinping torna in Europa e fa visita ai paesi di Francia, Serbia e Ungheria. (Valigia Blu)

A due anni e mezzo dall'invasione russa del 24 febbraio 2022, e nel pieno di una guerra che, in misure modi diversi, continua a produrre effetti disastrosi per l'Ucraina, la Russia e l'Europa, viene il sospetto che le cose sarebbero meno drammatiche se si uscisse dalla bolla di ipocrisia in cui tutti dicono di volere la pace ma in realtà (Inside Over)