Dogo argentini e vedette per difendere il "fortino" di via Piombai | Video

CataniaToday INTERNO

Prima delle 17 i movimenti erano limitati al minimo, per non destare particolare allarme nelle ore centrali della giornata.

C'erano i dogo argentino e gli occhi vigili delle vedette a "coprire" gli spacciatori di via Piombai, nel cuore di San Cristoforo.

Le abitazioni, attaccate l'una all'altra e provviste di cancelli di fortuna, complicavano il lavoro delle forze dell'ordine, agevolando la fuga in caso di perquisizione. (CataniaToday)

Su altri media

Milano - Prosegue l’attività della Polizia di Stato di contrasto allo spaccio a Rogoredo: 10 arresti . Ulteriori dettagli dell’operazione verranno forniti in mattinata nel corso di una conferenza stampa in Questura (IL GIORNO)

Le donne. Nel gruppo che operava in via Piombai un ruolo importante sarebbe stato ricoperto dalle donne, in particolare da Silvia Maugeri e da Georgiana Bontu, moglie e cognata del capo piazza Giovanni Di Martino Le vedette e i social. (Livesicilia.it)

Nella piazza di spaccio vendeva la droga anche una donna con il figlioletto in braccio. Le immagini riprese con un cellulare finivano poi sui social per far capire che con i capi dell'organizzazione era meglio non sbagliare mai. (La Repubblica)

– Un ‘fortino’ per lo spaccio della droga realizzato nello storico rione San Cristoforo è stato scardinato dai carabinieri di Catania che hanno arrestato 22 persone, una delle quali posta ai domiciliari, e notificato tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

Una terza persona, anch’essa nordafricana, è destinataria del divieto di dimora nel comune di Sanremo. I militari hanno documentato diverse cessioni di eroina, sequestrando 30 dosi e segnalando 6 persone quali assuntori. (SanremoNews.it)

Così i carabinieri sono riusciti a riprendere, con telecamere nascoste, una donna intenta a spacciare mentre tiene il figlio piccolo in braccio. Tra le immagini in possesso dei carabinieri ci sono quelle di un giovane costretto a ‘tuffarsi’ nel contenitore dell’immondizia e di un altro a farsi avvolgere il volto con del nastro isolante (ZMedia)