Morto Vito Chimenti, l'attaccante che inventò la "bicicletta" copiata da Ardiles nel film Fuga per la vittoria. Chi era. Video

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Si è fermata la "bicicletta" di Vito Chimenti, 69 anni, attaccante con 77 presenze e 13 gol in Serie A. Il barese è morto nel pomeriggio, a causa di un malore, negli spogliatoi del campo sportivo di Pomarico (Matera), prima della partita di Eccellenza lucana Pomarico-Real Senise, che poi non è stata disputata. Chimenti, che era allenatore della squadra giovanile del Pomarico, è stato soccorso dagli operatori del 118, che hanno a lungo tentato di rianimarlo, ma senza successo. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri giornali

Prima di Denilson, di Neymar, di Douglas Costa e di tanti altri, fu lui a introdurre nel calcio la cosiddetta “biciletta“. Lutto in Serie A, ha accusato un malore all’improvviso: era amatissimo. Se ne va un pezzo della storia del nostro calcio (Tennis Press)

Un calcio iniziato da lui romanticamente e concluso invece un calcio moderno dove i rapporti umani sono meno considerati di prima» IL RICORDO – Giuseppe Marotta ricorda con grande affetto Carlo Tavecchio, scomparso recentemente: «Ho perso un amico con il quale ho condiviso molti momenti belli e importanti negli ultimi trent’anni. (Inter-News)

Nella giornata in cui la Pistoiese non riesce ad avere la meglio della capolista Giana, è venuto a mancare il bomber arancione della serie A: Vito Chimenti, 69 anni (ne avrebbe compiuti 70 il prossimo 9 dicembre). (LA NAZIONE)

«Rattristato per la sua scomparsa – le parole dell’allenatore del Cagliari –, una persona corretta e leale. Oltre che da avversario ho avuto il piacere di conoscerlo come compagno di squadra al Catanzaro. (L'Unione Sarda.it)

L’US Catanzaro 1929 in una nota stampa pubblicata sul sito web ufficiale “esprime dolore e cordoglio per la scomparsa di Vito Chimenti, l’attaccante barese deceduto questo pomeriggio e che vestì, nella stagione 1979-1980, la gloriosa maglia delle Aquile. (CatanzaroInforma)

Che continui ad amare a distanza di anni e a ringraziare per le emozioni che t’hanno regalato. Tra le centinaia di giocatori che indossano, più o meno degnamente, una maglia tanto amata, quella pelle che qualche volta vorremmo strapparci di dosso ben sapendo che sarebbe come perdere l’anima, ce ne sono alcuni che ti restano nel cuore. (Stadionews.it)