Covid, contagi anche a Pasqua. Oltre 300 in Veneto, una trentina nel Veronese

VeronaSera SALUTE

A questi ricoverati, si aggiungono i pazienti positivi al virus negli ospedali di comunità, che nel Veronese rimangono 34.

A ritmi ridotti ma si è lavorato anche in questa giornata di Pasqua, 4 aprile, per individuare cittadini potenzialmente positivi al coronavirus.

Nelle terapie intensive del Veneto ci sono 300 pazienti per Covid-19 (285 positivi e 15 negativizzati), mentre negli altri reparti i pazienti per Covid-19 sono 1.938 (1.682 positivi e 256 negativizzati)

I veneti attualmente positivi al virus sono 37.484 (+17 da questa mattina) e quelli negativizzati sono 340.913 (+332 da questa mattina). (VeronaSera)

Ne parlano anche altri media

Il maggior numero di nuovi contagi si registra a Padova (+100), seguita da Verona (+71) Si registrano anche 1 persona al Centro Nazareth di Venezia, 5 persone all'ospedale di comunità di Noale e 1 persona al centro servizi residenziali Stella Marina di Jesolo Lido. (VeneziaToday)

Sono 649 i nuovi casi di contagio da coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Veneto, e 17 i decessi. Sono 274.393 i cittadini residenti in Veneto ad aver completato il ciclo vaccinale anti-Covid, pari al 5,6% della popolazione, mentre 710.156 è il totale delle prime dosi, pari al 14,6%. (Corriere della Sera)

Gli attuali positivi al momento sono 37.472. I dimessi e guariti sono 341.208 (Adnkronos)

Report Regione Veneto 5 aprile 2021 ore 8. Allegati Il dato dei casi attualmente positivi è invece passato da quota 37.484 a 37.472, registrando dunque un lieve calo a livello regionale. (VeronaSera)

Sono invece 13.708 i nuovi casi con 339.939 tamponi: calano le terapie intensive. Sono 627 le vittime di Covid-19 in Italia in 24 ore. Sono invece 13.708 i nuovi casi in 24 ore, 3.700.393 da inizio pandemia. (LaPresse)

«Una categoria di persone poco intelligenti ci ha mandato una diffida a raccogliere i nomi dei sanitari che hanno rifiutato l’anti-Covid — rivela Flor —. E però i «no vax duri e puri» non si arrendono. (Corriere della Sera)