Continua l'avanzata delle cavallette: invasione a Ottana - FOTO
Articolo Precedente
Articolo Successivo
(foto massimo locci)
Le foto del servizio sono state scattate nella piana di Ottana dove l'insetto ha invaso i terreni.
Ma in Sardegna le cavallette continuano a moltiplicarsi e sono arrivate anche in Goceano.
Continua l'avanzata delle cavallette: invasione a Ottana - . Continua l'avanzata delle cavallette in Sardegna.
Ne parlano anche altre fonti
Nel tratto tra Ottana e Sedilo, infatti, le auto vengono bersagliate dagli insetti, molti dei quali muoiono nell'impatto Quasi come in un passaggio biblico sulle sette piaghe d'Egitto, la Sardegna sta attraversando una crisi straordinaria, che si v ad aggiungere alla carenza d'acqua sistemica per la stagione ma, quest'anno, ancora più grave. (ilGiornale.it)
In questo momento, predatori naturali come il gheppio o il Mylabris Variabilis, un coleottero introdotto nel 1946 che "mangia le uova e, conseguentemente, limita la popolazione di cavallette", non sono sufficienti a contenere il fenomeno. (Repubblica TV)
E in effetti si tratta di una vera e propria emergenza, quella della Sardegna centrale, che sta causando ingenti danni alle aziende agricole del territorio. “Sono oltre 30mila – spiega Vallascas – gli ettari della provincia di Nuoro che sono stati devastati sino ad oggi dall’invasione di cavallette (Cagliaripad.it)
Con le alte temperature estive che si spingono oltre i 40 gradi è boom di insetti in campi, frutteti, orti e giardini con sciami di cavallette, cimici asiatiche, coleotteri giapponesi, ragni, afidi e forficule che danneggiano la frutta, le foglie, le piante e il mais già colpite dalla grave siccità in un momento in cui l’Italia ha necessità di sfruttare tutto il suo potenziale produttivo alimentare per fare fronte agli effetti sui prezzi e sui mercati della guerra in Ucraina. (Gazzetta di Parma)
Chi passa da Ottana con l'auto in questi giorni sa che deve tenere i finestrini chiusi: migliaia di cavallette si schianteranno sul parabrezza. (YouTG.net)
Il voracissimo Dociostaurus è dunque straordinariamente fecondo, ma non solo: durante la fase “gregaria” è anche capace di trasferirsi in massa coprendo distanze di oltre un centinaio di chilometri, decisamente superiori a quelle che separano la Sardegna dalla Corsica, o quest’ultima dalla Penisola (Il Fatto Quotidiano)