Evergrande: la tempesta è appena iniziata? | WeWealth

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Se così sarà, secondo alcuni, Evergrande potrebbe essere la Lehman Brothers della Cina.

Intanto la Banca centrale di Pechino mercoledì è intervenuta immettendo liquidità per 120 miliardi di yuan (circa 18 miliardi di dollari).

Come riporta il Financial Times, le crescenti preoccupazioni su Evergrande hanno innescato vendite nel mercato del debito asiatico per 428 miliardi di dollari.

In mezzo alla tempesta di questi giorni non è ancora chiaro se alla fine il colosso immobiliare Evergrande avrà perlomeno un salvagente su cui poter contare per stare a galla o sarà lasciata affondare. (We Wealth)

Se ne è parlato anche su altri media

La vicenda Evergrande ha fatto riemergere con prepotenza le molteplici fragilità che ancora attraversano la seconda economia più grande al mondo, mentre la domanda cruciale è se quelle fragilità trascineranno al ribasso l'economia. (The MediTelegraph)

In una nota, il presidente e fondatore Hui Ka Yan ha assicurato che «l’azienda farà del suo meglio per riprendere lavoro e produzione», esortando «i dirigenti a garantire consegne di qualità». Dal disimpegno totale la società potrebbe subire una perdita di 1,2 miliardi di dollari. (Corriere del Ticino)

Riteniamo che il governo cinese abbia, in ogni caso, le capacità per intervenire qualora questo si rivelasse necessario. Tutte queste decisioni hanno avuto un impatto negativo sui prezzi delle azioni in vari settori dell’economia cinese (aziende private operanti nel settore dell’educazione, casinò di Macao), ma soprattutto le grandi aziende tecnologiche. (lamiafinanza)

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Tutto sommato, almeno fino a questo momento, molti osservatori ritengono che il partito cinese non voglia presentarsi all'appuntamento del Congresso annuale, nel 2022, con una crisi finanziaria di difficile gestione Per questo, un po’ alla spicciolata, sui mercati si sta diffondendo la paura di un potenziale contagio. (Notizie - MSN Italia)

E il titolo guadagna il 10%. «L’azienda farà del suo meglio per riprendere lavoro e produzione». «Evergrande non è un campanello di allarme per gli Stati Uniti, dove i default delle aziende sul debito sono a livello molto basso» ha concluso Powell (Il Mattino di Padova)