A 82 anni dona un rene e salva il figlio malato

IL GIORNO INTERNO

Sono le parole del saronnese che racconta il suo gesto d’amore ma soprattutto la fine di un incubo per l’intera famiglia.

Siamo entrati in ospedale a Torino il 17 gennaio - racconta l’uomo, ex dirigente d’azienda - e siamo usciti il 29 gennaio.

Le sue condizioni di salute si sono stabilizzate e ha potuto acquistare la terapia salvavita quotidiana fino al prossimo ricovero

"Pensavo già da tempo di compiere questo passo – racconta il padre – aspettavo solo il via libera dei medici, che volevano attendere il momento opportuno". (IL GIORNO)

Su altri media

Una notizia importante e positiva, che vi riportiamo nel giorno della Giornata Mondiale del Rene. Il figlio 53enne rischiava infatti di andare in dialisi a causa di una glomerulonefrite (patologia infiammatoria dei reni che interessa i glomeruli renali). (Periodico Italiano)

Queste malattie sono fattori che contribuiscono ad aumentare la morbilità e la mortalità da altre malattie e fattori di rischio tra cui malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, obesità Nel corso degli anni le Nefrologia della ASL Lecce hanno aderito ai progetti di screening promossi dalla Società Italiana di Nefrologia (SIN) e dalla Fondazione Italiana del Rene (FIR), per la Prevenzione delle Malattie Renali. (LecceSette)

Per l'età del donatore non vi è un limite, ma il dato anagrafico va rapportato con i dati clinici, morfologici e funzionali che possono segnalare un'età biologica più bassa». Trapianto di rene da vivente record alle Molinette di Torino, dove un 82enne ha donato un rene per salvare il figlio. (Leggo.it)

Una storia fatta di generosità e di amore: mai nessuno prima aveva donato all'età di 82 anni un rene per salvare il proprio figlio. Ma in questa circostanza il padre ha 82 anni, e, nonostante la perfetta forma, è un'età che sicuramente induce più di una riflessione (La Stampa)

Padre e figlio sono già a casa ed hanno ripreso la loro vita abituale. rapianto di rene da vivente all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, dove un uomo di 82 anni ha donato un rene e ha salvato la vita al figlio. (AGI - Agenzia Italia)

Non solo gli operatori sanitari, i malati di Covid-19 ma ma anche pazienti fragili, come quelli affetti da insufficienza renale cronica, hanno dovuto far fronte a vari problemi pratici e un maggiore stress. (La Repubblica)