Camorra, 21 arrenti tra i membri della "paranza dei bambini"

la Città di Salerno INTERNO

Nel mirino il clan Sibillo, attivo nel centro e facente parte della cosiddetta "paranza dei bambini": il reclutamento di giovanissimi per farne baby killer e baby boss.Documentate l'escalation di richieste estorsive,intimidazioni,raid nei confronti di commercianti e l'uso di una "strategia della tensione" per spingere le indagini sui clan rivali

Napoli 21 arresti per associazione di tipo mafioso,estorsione,ricettazione, spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, detenzione armi con aggravanti finalità mafiose. (la Città di Salerno)

Se ne è parlato anche su altri media

E il clan Sibillo, di questa frase, sembra averne fatto un mantra Questo è Emanuele Sibillo, il capo della paranza dei bambini ucciso ad appena venti anni in un agguato di camorra. (Fanpage.it)

Operazione dei carabinieri del comando provinciale. Napoli, colpo al clan Sibillo: 21 arresti. (La Repubblica)

Il gip Luana Romano, accogliendo le richieste della Dda di Napoli, ha ricostruito la storia criminale del clan Sibillo, satellite dei Contini che sono anche nel cartello dell’Alleanza di Secondigliano. (Cronache della Campania)

I carabinieri stanno rimuovendo anche i “simboli della venerazione” disseminati lungo i Decumani di Napoli dopo l’omicidio di Emanuele Sibillo. Sacro e profano nel clan Sibillo: rimossa e consegnata alla famiglia l’urna funeraria con le ceneri del baby boss Emanuele Sibillo. (Internapoli)

Sequestrati nell'operazione anche tutti gli oggetti presenti nel palazzo e riconducibili al clan, tra cui il busto che riproduceva il volto di Emanuele Sibillo Le vittime del racket del clan Sibillo costrette a inginocchiarsi davanti all'altarino del boss Emanuele, ucciso nel 2015 a soli 15 anni e capo della paranza dei bambini. (Fanpage.it)

In un caso, come testimoniato dalle indagini che oggi hanno portato all'esecuzione di 21 arresti di altrettanti affiliati al clan Sibillo, un commerciante vittima di estorsione è stato trascinato davanti all'altare, realizzato all'interno di un palazzo in vico Santi Filippo e Giacomo soprannominato "il palazzo della buonanima", e lì costretto a inginocchiarsi e a riconoscere il potere e la supremazia del gruppo. (ROMA on line)